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Quali Regioni rischiano di passare in zona gialla prima di Natale

Nelle prossime settimane diverse Regioni potrebbero passare in zona gialla, tanto che per mezza Italia il cambio di colore potrebbe arrivare prima di Natale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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A Natale l'Italia potrebbe essere più gialla che bianca, o almeno metà e metà. Sono molte le Regioni che rischiano il passaggio in zona gialla nelle prossime settimane, prima dell'inizio del periodo delle vacanze. La conferma arriva direttamente dal monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di ieri, che intanto ha deciso che anche la Provincia di Bolzano lascia la zona bianca e passa in fascia gialla insieme al Friuli Venezia Giulia. Guardando la tabella dove sono indicati incidenza, occupazione dei posti letto in ospedale e in terapia intensiva – i cosiddetti indicatori decisionali – appare evidente che la situazione è in netto peggioramento praticamente ovunque, ma che ci sono delle Regioni particolarmente a rischio zona gialla. Vediamo insieme quali e perché.

Le Regioni che passeranno il Natale in zona gialla

Per passare in zona gialla bisogna superare contemporaneamente tutte e tre le soglie previste degli indicatori decisionali: più di 50 casi ogni 100mila abitanti per quanto riguarda l'incidenza settimanale, più del 10% dei posti letto in terapia intensiva occupati e più del 15% dei posti letto in area medica occupati. Non basta superarne solo uno per cambiare fascia, altrimenti, basta guardare l'incidenza, l'Italia sarebbe tutta gialla da un pezzo. A questo punto osserviamo la tabella del monitoraggio Iss di ieri.

Dal monitoraggio Iss del 3 dicembre 2021, tabella indicatori decisionali
Dal monitoraggio Iss del 3 dicembre 2021, tabella indicatori decisionali

L'incidenza è ampiamente sopra i 50 casi ogni 100mila abitanti praticamente ovunque, e in alcune Regioni è oltre i 300. Perciò lo sguardo va puntato sulle ultime due colonne, ovvero sulla situazione degli ospedali, che sarà determinante da qui a Natale. Veneto e Marche hanno superato entrambe la soglia dei dieci punti in terapia intensiva – sono rispettivamente a 10,5% e 12% – e vista l'incidenza molto alta è probabile che presto crescerà ancora di più la pressione sugli ospedali. Appena supereranno anche la soglia in area medica passeranno in giallo. Rischio alto anche in Lazio e Lombardia, le due Regioni più popolose che stanno vedendo crescere rapidamente l'incidenza dei casi e l'occupazione degli ospedali.

Le prossime due Regioni che potrebbero andare in zona gialla, però, sono Calabria e Valle d'Aosta: la prima, seppure con un'incidenza bassa rispetto alla media nazionale – schizzata a 155 casi ogni 100mila abitanti – sfiora il limite negli ospedali con il 14,1% in area medica e l'8,9% in terapia intensiva; la seconda ha un'incidenza di 309,1 casi ogni 100mila abitanti e il 28,3% dei posti letto occupati in area medica, ma si salva e resta bianca per le terapie intensive semivuote (per ora).

Le regole in zona gialla, come cambiano le misure restrittive

In zona gialla le regole non cambiano quasi per niente rispetto alla zona bianca, soprattutto dal 6 dicembre, quando entrerà in vigore il decreto sul super green pass. La certificazione rafforzata, che si ottiene solo con vaccino contro il Covid o guarigione dal virus, permetterà anche a chi passa in zona gialla di non cambiare praticamente le sue abitudini di vita in questa fase. L'unica differenza valida per tutti è che la mascherina torna obbligatoria anche all'aperto. Per il resto non variano le capienze di cinema, teatri, ristoranti, discoteche e stadi, ma si accede solo con il super green pass, così come in zona bianca d'altronde. Cambia poco anche per i non vaccinati, che hanno il green pass base, perché sostanzialmente non possono entrare negli stessi posti vietati in zona bianca. In zona arancione, invece, tornano le restrizioni più pesanti a carico esclusivamente di chi non ha la certificazione verde rafforzata.

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