Quali Regioni potrebbero cambiare colore col prossimo monitoraggio ISS
Venerdì prossimo, come ogni settimana, l'Istituto superiore di sanità pubblicherà il suo monitoraggio sulla situazione epidemiologica nel Paese, definendo i livelli di rischio nelle varie Regioni. In base ai quali il ministro della Salute, Roberto Speranza, pubblicherà le ordinanze in cui saranno indicati i colori delle Regioni. Guardando al quadro attuale, probabilmente dalla prossima settimana si andrà verso un'Italia completamente gialla. Da giugno, invece, alcune Regioni inizieranno ad andare in zona bianca dove vengono eliminate la maggior parte delle restrizioni. Ma vediamo intanto cosa potrebbe cambiare dalla prossima settimana.
Al momento tutta Italia si trova in zona gialla, ad eccezione di un'unica Regione. Si tratta della Valle d'Aosta che al momento è in area arancione. Già venerdì scorso, quando è stato pubblicato l'ultimo monitoraggio dell'Iss, i dati in Valle d'Aosta sulla curva dei contagi erano buoni, ma la Regione doveva necessariamente trascorrere un'altra settimana in fascia arancione e stabilizzare il proprio quadro per poter cambiare colore. Da questo fine settimana, però, dovrebbe tornare in zona gialla come il resto d'Italia.
Non ci dovrebbero essere Regioni in area bianca già dalla prossima settimana, ma questa prospettiva è decisamente vicina per alcuni territori. Se i dati continueranno a seguire questa tendenza, da giugno si dovrebbero avere le prime Regioni nella zona con meno restrizioni. Dal 1° giugno dovrebbe toccare a Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, mentre dalla settimana successiva, cioè dal 7 giugno, dovrebbe essere la volta di Abruzzo, Veneto e Liguria. Chiaramente, se la situazione dovesse migliorare nettamente anche in altri territori e i dati dovessero permetterlo, più Regioni potrebbero sperare nella zona bianca.
Questo anche tenendo conto della modifica dei parametri con cui vengono assegnati i colori alle Regioni, che rendono più facile il passaggio nelle zone con meno restrizioni. Invece dell'indice di contagio, cioè l'Rt, infatti si terrà principalmente conto dell'incidenza dei contagi e della pressione sugli ospedali, cioè dell'Rt ospedaliero che calcola i posti letto occupati dai pazienti Covid nelle strutture sanitarie.