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Covid 19

Quali Regioni possono sperare nella zona gialla e nelle riaperture di bar, ristoranti e cinema

Una data per le riaperture ancora non c’è, ma di certo ci sono alcune Regioni e Province autonome che fanno segnare dati incoraggianti e possono sperare in un ritorno in zona gialla in tempi relativamente rapidi. Vediamo chi, tra indice Rt, incidenza dei contagi e avanzamento delle vaccinazioni alle categorie più fragili, può sperare nella riapertura di bar, ristoranti, cinema e teatri.
A cura di Stefano Rizzuti
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Gran parte dell’Italia, dalla prossima settimana, sarà in zona arancione. Con pochissime eccezioni: solo quattro Regioni resteranno in zona rossa. Ma in questi giorni in cui si parla tanto di riaperture, c’è anche chi spera di poter presto tornare addirittura in zona gialla, facendo ripartire molte attività: bar, ristoranti, cinema e teatri. I parametri da zona gialla, in realtà, qualche Regione li registra già: Rt ben al di sotto di 1, bassa incidenza dei contagi e buona tenuta del sistema sanitario. L’ultimo decreto Covid, però, prevede lasospensione delle zone gialle fino al 30 aprile. Anche se le regole possono cambiare con una nuova disposizione del Consiglio dei ministri, in caso di miglioramento della situazione epidemiologica e di avanzamento nella somministrazione dei vaccini alle categorie più fragili.

Quali Regioni hanno dati da zona gialla

Secondo l’ultimo monitoraggio settimanale, l’indice Rt è sotto la soglia di 1 in Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria, Veneto, Bolzano e Trento. Tutti territori che registrano una classificazione complessiva di rischio non alta. Ma a poter sperare davvero nel passaggio in zona gialla, almeno per ora, sono molti meno territori. In pole position ci sono Bolzano, Veneto e Lazio. Anche se non da subito. Buone possibilità anche per Abruzzo, Molise e Umbria. Anche i dati sull’incidenza confermano il trend: il Molise punta ad arrivare al valore di 50 casi ogni 100mila abitanti, numero ritenuto fondamentale per riuscire a tracciare i contagi. Sotto i 150 ci sono Abruzzo, Basilicata, Bolzano, Trento, Sardegna, Sicilia, Umbria. Ma per Sardegna e Sicilia altri dati sono in peggioramento. Ben al di sotto dei 200 ci sono anche Lazio, Marche e Veneto.

In generale i territori che più sperano nel passaggio immediato sono Veneto, Trento e Bolzano, dove l’Rt è ben al di sotto di 1, l’incidenza inferiore ai 200, la pressione sulle strutture sanitarie è sotto controllo e anche sulle vaccinazioni gli indicatori sono positivi. I numeri sono comunque in miglioramento anche per Emilia-Romagna, Marche e Basilicata. Oltre che per il Lazio, tra le più serie candidate alla zona gialla. Ci spera, anche se in tempi meno rapidi, anche la Lombardia, che registra un Rt in calo, così come l’incidenza. Ma serve accelerare sui vaccini.

L’incidenza delle vaccinazioni sulle riaperture

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha detto chiaramente in conferenza stampa che “per le Regioni che sono molto avanti con le vaccinazioni dei fragili e i più vulnerabili sarà più facile riaprire”. Mancano, però, ancora i criteri per definire questi dati e capire in che modo possono incidere sulle riaperture. In questo momento al di sopra della media italiana sulle somministrazioni per gli over 80 ci sono Abruzzo, Lazio, Marche, Molise, Umbria, Veneto e Bolzano e Trento. I dati migliori sembrano quelli di Veneto e Lazio, dove sono a buon punto anche le somministrazioni per la fascia 70-79 anni. Motivo per cui sono le Regioni che maggiormente sperano in una riapertura anticipata.

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