Quali Regioni possono passare in zona gialla con il prossimo monitoraggio
Per questa settimana nulla cambia: tutta l’Italia resterà in zona bianca almeno fino al 29 agosto. Dalla settimana successiva, però, il rischio che alcune Regioni passino in zona gialla è concreto e non riguarda solo la Sicilia, la cui perdita della zona bianca sembra ormai scontata per la fine del mese. A rischio ci sono anche Sardegna e Calabria, ma vanno tenuti d’occhio anche i valori di altre Regioni, come mostra l’ultimo monitoraggio settimanale della cabina di regia, pubblicato oggi. I parametri che stabiliscono il passaggio in zona gialla riguardano incidenza dei casi e ricoveri: si perde la zona bianca nel caso in cui l’incidenza settimanale dei contagi sia superiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti, l’occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15% e di quelli in terapia intensiva sia superiore al 10%. Vediamo, sulla base degli ultimi dati forniti dalla cabina di regia, quali sono le Regioni maggiormente a rischio già dalla prossima settimana.
Le Regioni con incidenza superiore a 50
Il primo parametro da considerare è quello dell’incidenza dei contagi. Secondo i dati aggiornati al 19 agosto la media nazionale si attesta a 74, in aumento lievissimo rispetto ai 73 della settimana precedente. Vediamo i dati Regione per Regione:
- Abruzzo 53,1
- Basilicata 64,8
- Calabria 81,4
- Campania 62,1
- Emilia-Romagna 87,5
- Friuli-Venezia Giulia 46,1
- Lazio 67,9
- Liguria 72,7
- Lombardia 34,9
- Marche 74,1
- Molise 24,6
- Bolzano 51
- Trento 54,5
- Piemonte 38
- Puglia 43,9
- Sardegna 156,4
- Sicilia 155,8
- Toscana 127,3
- Umbria 92,6
- Valle d’Aosta 73,4
- Veneto 79,8
Al di sotto dei 50 casi settimanali si trovano solamente pochissime Regioni: Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte e Puglia. Tutti gli altri territori all’infuori di questi, dunque, sono considerati potenzialmente a rischio.
I ricoveri in area medica Regione per Regione
Per quanto riguarda i ricoveri in area medica il dato fornito dalla cabina di regia è aggiornato a martedì 17 agosto e la media nazionale si attesta a 6,2%. Vediamo i dati per Regione:
- Abruzzo 4,6%
- Basilicata 9,6%
- Calabria 13,8%
- Campania 8,5%
- Emilia-Romagna 5,5%
- Friuli-Venezia Giulia 2%
- Lazio 7,9%
- Liguria 4,5%
- Lombardia 5%
- Marche 4,1%
- Molise 4%
- Bolzano 4,3%
- Trento 4,1%
- Piemonte 2,3%
- Puglia 5%
- Sardegna 9,9%
- Sicilia 16,5%
- Toscana 6,1%
- Umbria 6,6%
- Valle d’Aosta 4,8%
- Veneto 2,9%
I dati più alti sono quelli di Sicilia e Calabria, ampiamente al di sopra del 10% e con l’isola che ha già superato la soglia critica del 15%. Poco al di sotto del 10% troviamo invece Sardegna e Basilicata.
L’occupazione dei posti letto in terapia intensiva
Anche il dato sull’occupazione dei posti letto in terapia intensiva è aggiornato a martedì 17 agosto, con una media nazionale che si attesta al 4,5%. Ecco i dati per Regione:
- Abruzzo 3,4%
- Basilicata 1,6%
- Calabria 6,5%
- Campania 2,4%
- Emilia-Romagna 5,8%
- Friuli-Venezia Giulia 4%
- Lazio 5,6%
- Liguria 5,3%
- Lombardia 2,5%
- Marche 3,8%
- Molise 2,6%
- Bolzano 1,3%
- Trento 2,2%
- Piemonte 1,9%
- Puglia 4,4%
- Sardegna 9,2%
- Sicilia 9,2%
- Toscana 6,7%
- Umbria 3,1%
- Valle d’Aosta 0%
- Veneto 3,5%
Nessuna Regione ha raggiunto, al 17 agosto, la soglia del 10%, ma a questo valore si avvicinano molto Sicilia e Sardegna, entrambe al 9,2% e quindi a rischio. Alti anche i valori della Toscana e della Calabria, entrambe al di sopra del 6%.
Quali Regioni rischiano la zona gialla
Pur avendo evitato il passaggio in zona gialla già dal prossimo lunedì, sembra difficile che la Sicilia possa evitare il passaggio a maggiori restrizioni dalla settimana successiva, quella che inizia il 30 agosto: per i ricoveri la soglia è già stata superata, mentre per le terapie intensive il limite è molto vicino. A rischio anche la Sardegna, vicinissima al limite per le terapie intensive ma con ancora un discreto margine sui ricoveri: è al 10% con una soglia del 15%. Preoccupa anche la Calabria, dove si è registrato un aumento più marcato dei ricoveri negli ultimi giorni: in area medica il valore è vicino al 14%, mentre in rianimazione si sfiora il 7%, con la concreta possibilità di superare le soglie tra una o due settimane. Preoccupa anche qualche singolo dato, come il quasi 10% di ricoveri in area medica della Basilicata (ma sulle terapie intensive il margine è ancora ampio) o l’oltre 8% della Campania (anche qui è basso il valore delle terapie intensive). Nel Lazio si registra un 8% dei ricoveri e un 6% delle intensive, ma con un incremento non rapido e che sembra non preoccupare nell’immediato. Discorso simile in Toscana, dove si è superato il 6% per i ricoveri in area medica e si è quasi al 7% per le terapie intensive.