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Quali Regioni hanno i numeri da zona gialla e “sperano” nel decreto del governo

Ci sono almeno quattro Regioni che con il monitoraggio Iss di domani supereranno la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti e che rischiavano di finire in zona gialla da lunedì prossimo. Il governo ha però approvato un decreto che evita questo scenario, cambiando i parametri che decidono il passaggio da un colore all’altro.
A cura di Tommaso Coluzzi
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AGGIORNAMENTO: Il nuovo decreto Covid, approvato questa sera, ha scongiurato il passaggio di fascia di alcune Regioni, che da lunedì sarebbero entrate in zona gialla, con i vecchi parametri.

Da Palazzo Chigi filtra la possibilità che si rinvii ancora il Consiglio dei ministri, anche se assicurano che il governo è al lavoro. Il nuovo decreto legge che deve essere varato comprenderà anche una modifica ai parametri che determinano il passaggio delle Regioni da una zona colorata all'altra. Sui nuovi indicatori, però, al momento non c'è accordo tra le parti in campo. Se non si dovesse provvedere alla modifica entro i prossimi giorni, almeno quattro Regioni passerebbero in zona gialla a partire da lunedì prossimo. Domani ci sarà il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, solitamente seguito dalle ordinanze del ministro Speranza. L'incidenza è in crescita ovunque, ma ci sono dei territori dove sta aumentando particolarmente.

Le Regioni che andrebbero in zona gialla per l'incidenza

I dati sull'incidenza settimanale Regione per Regione vengono resi pubblici ogni venerdì con il monitoraggio dell'Iss. In quello della settimana scorsa veniva evidenziata la crescita generale dei casi, ma sopratutto in quattro Regioni: Lazio, Sardegna, Sicilia e Veneto, che – se non arriverà un decreto del governo – passeranno quasi certamente in zona gialla da lunedì prossimo. Ma non c'è da stare tranquilli neanche nelle altre Regioni: le uniche in cui l'incidenza è in calo sono Basilicata e Valle d'Aosta. Le altre sono più o meno vicine alla soglia da non superare: quella dei 50 casi ogni 100mila abitanti, che porta alla zona gialla automatica. Il problema è la rapidità con cui stanno aumentando i nuovi casi: in molte Regioni l'incidenza è raddoppiata nelle ultime due settimane. Insomma, senza un provvedimento del governo gran parte dell'Italia tornerà velocemente (almeno) in zona gialla.

Quali sono i nuovi parametri per entrare in zona gialla

Sui nuovi parametri da adottare sono tutti d'accordo, ma non sulle soglie massime da utilizzare. Si va verso un nuovo automatismo, per quanto riguarda i colori delle Regioni, basato però sul tasso di occupazione di terapie intensive e posti letto in area medica. La scelta è fondata su un'evidenza: la campagna di vaccinazione è a buon punto. La maggior parte dei fragili sono stati messi in sicurezza e si sono ridotti (e di molto) i casi gravi. Non c'è accordo, però, sulle soglie: le Regioni chiedono di rimanere in zona bianca fino a che le terapie intensive sono sotto al 20% e i posti letto in area medica sotto al 30%. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico propongono numeri ben diversi: al massimo 5% per le rianimazioni e 10% per gli altri reparti. Il governo cerca una mediazione, ma il tempo stringe e la zona gialla si riavvicina.

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