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Quali Regioni cambiano colore oggi: più di metà Italia verso la zona rossa

Più di 10 Regioni potrebbero essere in zona rossa dopo la pubblicazione, attesa per oggi, dell’ultimo monitoraggio settimanale e delle conseguenti ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza. Quasi tutta l’Italia – fatta eccezione per Sicilia e Sardegna – rischia di passare in fascia arancione o rossa.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’Italia si appresta a diventare molto più scura: moltissime Regioni potrebbero passare in zona arancione e in zona rossa dopo il monitoraggio settimanale del venerdì e le conseguenti ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza. Il rischio è che addirittura siano solamente Sicilia e Sardegna a stare in zona gialla, evitando la chiusura di bar e ristoranti. Tutto il resto d’Italia potrebbe entrare in zona arancione o rossa. La Sicilia sembra poter restare in giallo, mentre la Sardegna rischia di perdere la zona bianca per passare al giallo. Sono più di 10 le Regioni che rischiano di entrare in zona rossa, a partire da quasi tutte le Regioni del Nord. Sarebbe un ritorno a qualcosa di molto simile al lockdown per quasi 40 milioni di cittadini, con bar, ristoranti e negozi chiusi, così come le scuole.

Quali Regioni rischiano di passare in zona rossa

Il Nord potrebbe diventare quasi per intero rosso. Ad aggiungersi ci potrebbe essere anche il Lazio, ora in giallo: il suo Rt è di 1,3 e anche se gli altri indicatori sono sotto le soglie ritenute preoccupanti c’è addirittura il rischio di un doppio salto e di un passaggio dal giallo al rosso. Stesso discorso per la Calabria, che ha un’incidenza superiore ai 300 casi ogni 100mila abitanti: il prossimo decreto del governo, atteso nella giornata di oggi, potrebbe introdurre un passaggio automatico in rosso nei territori con 250 casi ogni 100mila abitanti. Questo criterio, comunque, non varrà per le ordinanze di oggi. In rosso attualmente ci sono Basilicata, Campania e Molise.

Praticamente certa della zona rossa la Lombardia, così come il Piemonte dove l’indice Rt è a 1,41. Rosso in arrivo anche per l’Emilia-Romagna, dove la maggior parte delle province è già in zona rossa. Stesso discorso vale per le Marche, il cui passaggio nella fascia con più restrizioni sembra certo. A rischio il Friuli Venezia Giulia, entrato solamente una settimana fa in arancione. Preoccupano anche i dati di Trento e Bolzano, che pur non essendo in zona rossa hanno in realtà regole più stringenti con una sorta di auto-lockdown.

Le Regioni tra zona arancione e zona gialla

In bilico tra l’arancione e il rosso ci sono anche altre Regioni: è il caso, per esempio, di Veneto e Toscana che dovrebbero però avere un Rt leggermente inferiore a 1,25 e potrebbero quindi restare in arancione. In entrambi i casi, però, il rischio di focolai locali potrebbe spingerle verso maggiori restrizioni. Probabile anche il passaggio di Puglia e Valle d’Aosta dal giallo all’arancione, così come è a rischio la Liguria. Dovrebbero restare in arancione Abruzzo e Umbria, Regioni in cui esistono già molte zone rosse locali. In giallo, quindi, potrebbero restare solo le isole: Sicilia e Sardegna hanno una curva dei contagi nettamente migliore del resto d’Italia, anche se in aumento negli ultimi giorni. In Sicilia l’Rt è sotto 1 e la zona gialla dovrebbe essere confermata, mentre la Sardegna rischia di perdere il privilegio della zona bianca, prima e finora unica in Italia.

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