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Quali Regioni cambiano colore oggi: chi potrebbe passare in arancione e chi rischia la zona rossa

Il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità e le nuove ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, potrebbero consentire a diverse Regioni di passare in zona arancione dalla prossima settimana. Sperano di entrare nella fascia con meno restrizioni soprattutto Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana. Ma c’è anche chi rischia un passaggio in zona rossa.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dalla prossima settimana l’Italia potrebbe essere un po’ meno rossa per tingersi, quasi completamente, di arancione. Il report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, atteso per oggi, fornirà le indicazioni per le nuove ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, con le quali molte Regioni potrebbero passare dalla zona rossa alla zona arancione. Che vuol dire riapertura dei negozi, dei parrucchieri e dei barbieri, delle scuole fino alla terza media (e didattica in presenza almeno al 50% per le superiori) e anche possibilità di spostamento all’interno dello stesso comune e di far visita a parenti e amici. Il passaggio in arancione potrebbe scattare da martedì 13 aprile. Attualmente in zona rossa ci sono: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta. In arancione, invece: Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto e le Province autonome di Bolzano e Trento. Vediamo quali Regioni possono sperare nella zona arancione e chi, invece, rischia di passare in rosso.

Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia sperano nella zona arancione

Tra le zone rosse chi ha più speranze di vedere migliorare la situazione, con il passaggio in zona arancione e l’applicazione di regole meno stringenti, sono sicuramente Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia. Buone possibilità anche per Piemonte e Toscana. In bilico, invece, Calabria e Puglia, anche se non è da escludere un ritorno all’arancione. Il problema, soprattutto per alcune Regioni, potrebbe essere il bassissimo numero di tamponi effettuati tra Pasqua e Pasquetta, che ha inevitabilmente abbassato l’incidenza dei casi. Non è detto che questa riduzione dei test non venga considerata.

A chiedere ufficialmente il passaggio in zona arancione è stata la Lombardia, con il suo presidente Attilio Fontana che rivendica un miglioramento dell’indice Rt, una minore incidenza dei casi e anche un lento miglioramento sulla pressione ospedaliera. In Piemonte l’incidenza è scesa sotto i 250 casi ogni 100mila abitanti e l’Rt è sotto il valore di 1. Spera anche l’Emilia-Romagna, dove l’indice Rt è ora attorno a 0,80. Per quanto riguarda le zone già in arancione, sembra certa la conferma per il Lazio, dove l’Rt è in calo a 0,9, così come l’incidenza (ma resta il problema dell’occupazione delle terapie intensive). Buoni i dati anche del Veneto: Rt a 0,96, incidenza intorno a 160 e valori attorno alla soglia del 30% per l’occupazione delle terapie intensive.

Campania, Valle d'Aosta, Puglia e Sardegna verso la zona rossa

Sembra da escludere un passaggio in zona arancione per almeno due Regioni: Campania e Valle d’Aosta, infatti, dovrebbero rimanere in zona rossa. Come detto sono invece in bilico Calabria e Puglia: non è detto che tornino in arancione. L’unica Regione che sembra davvero poter rischiare di passare dall’arancione al rosso, invece, è la Sardegna. Dopo la breve permanenza in zona bianca, infatti, i dati sono in peggioramento: a preoccupare è soprattutto l’indice Rt, il cui valore potrebbe essere anche superiore a 1,25, il limite che una volta oltrepassato fa scattare in automatico la zona rossa. Ricordiamo che fino al 30 aprile – salvo successivi interventi del governo – nessuna Regione potrà andare in zona gialla.

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