Quali prodotti Usa l’Italia pagherà di più con i dazi di Trump e quali sono i beni più a rischio

La guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa è entrata ormai nel vivo. L'Unione europea ha risposto all’introduzione da parte degli Usa di tariffe al 25% su acciaio e alluminio con contromisure per 26 miliardi di euro, che si applicheranno alle esportazioni di merci americane, una cifra pari alla portata economica delle tariffe imposte dagli Usa, che in questo momento pesano solo per il 5% sull'export europeo.
Le contromisure europee non entreranno in vigore subito, ma "saranno introdotte in due fasi", ha spiegato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Scatteranno a partire dal 1 aprile, e riguarderanno una varietà di prodotti tra cui barche, whisky bourbon, jeans e moto Harley-Davidson, dazi già introdotti durante il primo mandato di Trump e successivamente sospesi dopo i colloqui con il suo successore Joe Biden.
La seconda fase invece inizierà il 13 aprile, quando le altre misure saranno "pienamente operative". Nel dettaglio l'esecutivo comunitario infatti, intende presentare "un pacchetto di nuove contromisure sulle esportazioni statunitensi", che entreranno appunto in vigore entro metà aprile, che dovrebbero interessare sia i prodotti industriali (acciaio, alluminio, tessuti, elettrodomestici, materie plastiche, utensili e pelletteria) che quelli agricoli (tra cui pollame, manzo, frutti di mare, noci, uova, latticini, zucchero e verdure). In entrambi i casi stiamo parlando di tariffe ‘proporzionate' a quelle imposte dagli Usa.
Quali sono i prodotti italiani più a rischio con l'entrata in vigore dei dazi USA
I dazi imposti dagli Stati Uniti potrebbero avere delle ripercussioni sui prodotti Made in Italy. Uno studio condotto da Nomisma per Cia-Agricoltori Italiani indica che, nel caso in cui la guerra commerciale tra Stati Uniti ed Unione Europea dovesse andare avanti, potrebbero essere colpiti alcuni dei prodotti più diffusi del settore agroalimentare italiano, quelli più competitivi nel rapporto qualità-prezzo. I dazi potrebbero causare un danno enorme all'economia italiana, se si considera che l'export agroalimentare negli Usa è cresciuto del 158% in dieci anni e oggi gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato di riferimento mondiale per cibo e vino Made in Italy. Nel 2024 il mercato americano ha rappresentato un valore di 7,8 miliardi di euro per cibo e vino italiani. Ecco tutti i prodotti più a rischio:
- Pecorino romano: essendo utilizzato grattugiato potrebbe essere più facilmente sostituito con prodotti simili, in caso di forte rialzo dei listini.
- Sidro di mele
- Oli e aceti
- Vini Dop con prezzi di fascia media, come il Prosecco: si tratta di un prodotto molto cercato dagli americani. Secondo l'Osservatorio Uiv, l'ultimo bimestre 2024 si è chiuso con un'impennata di crescita del 20% del volume dell'export rispetto allo stesso periodo del 2023.
Come l'Italia vuole rispondere ai dazi di Trump
Per l'Italia quindi che tipo di ripercussioni si prospettano? Sicuramente come dicevamo si teme per i prodotti Made in Italy per eccellenza, vino e cibo italiani. Durante un question time ieri il ministro dell'Economia Giorgetti ha ammesso i dazi americani rappresentano un problema per la nostra economia. "È innegabile che la politica di introduzione di dazi annunciata dall'amministrazione americana potrebbe danneggiare l'economia italiana come quella europea e con effetto a catena il commercio globale".
Le stime fino ad ora a disposizione parlano di un danno di circa 10 miliardi per le esportazioni del Made in Italy. Nel 2024 le vendite di beni italiani negli USA sono state pari a circa 65 miliardi di euro, generando un surplus vicino a 39 miliardi. L'avanzo commerciale europeo sugli Stati Uniti sfiora invece quasi i 200 miliardi, ricorda l'Huffington Post.
Il ministro degli Esteri Tajani ha annunciato intanto che il governo italiano sta preparando un piano: "Lavoriamo insieme all'Unione europea, ma noi siamo pronti a tutelare nel modo migliore possibile le nostre imprese. Il giorno 21 ci sarà infatti una riunione con le imprese alle quali spiegheremo quali sono le idee e le proposte del governo per meglio tutelarle sul palcoscenico internazionale", ha detto il vicempremier, confermando l'appuntamento di venerdì prossimo a Villa Madama.
Trump alza il tiro e risponde all'Europa
Donald Trump ha assicurato che è pronto a introdurre nuovi dazi dopo che quelli imposti su acciaio e alluminio a Canada e Ue hanno fatto scattare le contromisure di Ottawa e Bruxelles. Il presidente americano, citato dalla Bbc, ha affermato che "ovviamente" risponderà a queste contromisure e ha ribadito l'intenzione di annunciare il mese prossimo dazi "reciproci" verso Paesi di varie zone del mondo, compresa l'Italia, che dovrebbero scattare all'inizio di aprile. "Quello che tassano a noi, lo tasseremo a loro", ha detto. "Vinceremo noi questa battaglia finanziaria", ha detto ancora il presidente americano durante un incontro alla Casa Bianca con il premier irlandese, Micheal Martin.
Più nello specifico, questa mattina sul suo social Truth, Trump ha scritto: "L'Unione europea, una delle autorità al mondo più ingiuste e ostili su tasse e dazi, formata con il solo scopo di approfittare degli Stati Uniti d'America, ha appena imposto un odioso dazio del 50% sul whisky. Se questa tariffa non sarà subito rimossa, gli Stati Uniti imporranno a breve dazi del 200% su tutti i vini, gli champagne e i prodotti alcolici in arrivo dalla Francia e dagli altri Paesi dell'Unione europea. Sarà grandioso per le aziende statunitensi di vino e champagne".
Ferrari ha pronto un pacchetto di contromisure
Intanto in Italia le aziende più grosse si stanno già muovendo per proteggere i propri prodotti. Ferrari, per esempio, ha messo a punto una strategia per far fronte ai potenziali dazi Usa sulle case automobilistiche europee. "Siamo pronti con alcune contromisure", ha detto il numero uno di Maranello, Benedetto Vigna, al Converge Live di Singapore della Cnbc, senza fornire dettagli. "Aspettiamo che sia pubblicato il numero ufficiale", ha aggiunto, in merito alla minaccia del presidente Usa, Donald Trump, di dazi "di circa il 25%" sui costruttori di auto. "Stiamo osservando cosa accadrà nel prossimo mese, nelle prossime settimane. Siamo sulla stessa barca in termini di dazi – ha aggiunto Vigna. Il cliente è al centro della nostra attenzione".