Quali parlamentari sono meno presenti in Aula: da Calenda a Berlusconi, chi si assenta più spesso
A sei mesi dall'inizio della legislatura, chi tra i deputati e senatori è stato più ligio al dovere, andando a lavorare tutti i giorni? Il tema dell'assenteismo in Aula è da sempre molto dibattuto e riscuote un ampio interesse da parte dell'opinione pubblica. Non è un segreto che ci siano dei parlamentari che – puntualmente dopo l'elezione – è molto difficile trovare seduti al proprio posto alla Camera o al Senato. Certo, ci sono decine di eletti che hanno avuto incarichi di governo – e perciò spesso non sono presenti – o altri che sono impegnati in missione, ma dopo sei mesi è possibile tracciare un quadro di chi, in Parlamento, ci va meno degli altri.
Un'analisi di Openpolis mette in evidenza un fatto: mediamente i parlamentari hanno un tasso di presenza in Aula del 75%. Insomma, tendenzialmente i deputati e senatori vanno al lavoro tre volte su quattro. Anche se è riduttivo parlare di assenteismo, poiché c'è la possibilità di andare in missione sui territori o approfondire determinati argomenti. Il che può portare un parlamentare a non essere seduto in Aula, ma a essere comunque impiegato nel suo lavoro. Le presenze, inoltre, si conteggiano in base alle votazioni che vengono fatte in Parlamento: l'analisi si basa sui voti in Aula e non in commissione, poiché non essendoci obbligo di trasparenza non vengono registrate. In ogni caso quello del 75% è un dato generale, perché ci sono molti alti e bassi.
Ci sono 37 parlamentari – secondo la ricerca di Openpolis – che hanno un tasso di partecipazione che varia tra lo 0 e il 15%. Guardando agli esponenti del governo – considerati quasi sempre in missione – vediamo che il più assente è il ministro degli Esteri Antonio Tajani (0,2% di presenze). Poi c'è il sottosegretario della Lega Rixi (0,3%) e il collega Freni (2,5%).
Tra i leader politici, invece, il record non è di Giorgia Meloni (presente appena nell'1,34% dei casi) che però ricopre l'incarico di presidente del Consiglio. Silvio Berlusconi ha un tasso di presenza dello 0,55%. Praticamente in Senato il leader di Forza Italia non c'è mai. Non va tanto bene neanche a Carlo Calenda: il segretario di Azione si ferma all'11,2%, a Palazzo Madama è stato presente una volta su dieci. Male anche Matteo Salvini con il 14,9%, ma il leader della Lega è ministro e vicepresidente del Consiglio (come Tajani, insomma).
Tra i più assidui frequentatori dei banchi del Parlamento ci sono il leader dei Verdi Angelo Bonelli con l'83% di presenze, seguito da quello di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni con il 74,5%. Giuseppe Conte è stato presente il 65,2% delle volte, Elly Schlein il 53,7%. Matteo Renzi, invece, il 41,7%.
Va considerata sempre la questione delle missioni parlamentari, attraverso le quali il deputato o senatore non partecipa al voto e non viene conteggiato per raggiungere il numero legale, visto che la sua assenza è sostanzialmente giustificata. Le missioni, infatti, servono a svolgere altre attività istituzionali.