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Covid 19

Quali negozi riaprono oggi 14 aprile: la ripartenza a macchia di leopardo

Oggi, come ha stabilito l’ultimo dpcm del governo, riaprono cartolerie, librerie e negozi d’abbigliamento per bambini. Ma le ripartenze non sono uguali in tutte le regioni: in alcune, come Piemonte e Trentino, i negozi restano chiusi. In altre, come la Campania, i negozi apriranno solo per due giorni a settimana, in attesa della fase 2, che per tutti dovrebbe cominciare il 3 maggio, con la fine del lockdown.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'ultimo dpcm del governo ha anticipato che da oggi, 14 aprile, ripartono alcune attività, e si avvicina la cosiddetta fase due dell'emergenza coronavirus: riaprono librerie, cartolerie e negozi d'abbigliamento per l'infanzia, ma riprendono anche le attività di silvicoltura, la fabbricazione dei computer, la cura e la manutenzione del paesaggio, le opere idrauliche, il commercio all'ingrosso di carta e cartone.

Il presidente del Consiglio Conte ha promesso comunque che altre attività potranno iniziare anche prima del 3 maggio, data fissata per la fine del lockdown, dopo la quale, si spera, se la curva dei contagi non risalirà, agli italiani sarà concesso di circolare per strada, rispettando naturalmente le misure di sicurezza, come il distanziamento sociale e utilizzando i dispositivi di protezione.

Dalla prossima settimana, quindi dal 20 aprile, potrebbe esserci un anticipo della fase due, e potrebbero ripartire le attività che ruotano attorno alla moda, automotive e metallurgia. Dove è possibile comunque aziende e studi professionali dovranno continuare a privilegiare lo smart-working, per evitare l'affollamento negli uffici e sui mezzi pubblici. Mentre le aziende che non possono prevedere il tele-lavoro dovranno riorganizzare i turni dei dipendenti, suddividendoli per orario o fasce giornaliere.

Le nuove regole per i negozi

Nei negozi e nelle aziende però i proprietari dovranno garantire la pulizia due volte al giorno, l'areazione naturale e ricambio d’aria, predisporre sistemi per la disinfezione delle mani accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento; e dovranno essere obbligatorie mascherine nei luoghi chiusi e dove non si può garantire il distanziamento sociale; obbligatorio l'uso dei guanti usa e getta nelle attività di acquisto di alimenti e bevande.

Gli accessi nei negozi e nelle aziende non saranno come prima: all'interno di locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori; per locali di dimensioni superiori, se possibile, devono essere organizzati percorsi differenti di entrata e di uscita.

La mappa delle riaperture regione per regione

Ma non tutte le regioni sono allineate, e le riaperture sono a macchia di leopardo. Vediamo quali sono le differenze in tutto il territorio nazionale. In Veneto il governatore Zaia ha deciso un allentamento delle misure restrittive. Da oggi infatti riaprono librerie, cartolerie e negozi per l'infanzia, ma solo per due giorni a settimana. Il distanziamento sociale viene portato a due metri. Qui è concessa l'attività motoria, ma entro i 200 metri dalla propria abitazione. Sono obbligatorie le mascherine se si esce di casa, anche mentre si fa jogging.

In Lombardia per esempio il governatore Fontana, visto che i numeri dei contagi si sono mantenuti stabili ma non sono scesi, ha deciso di non riaprire librerie e cartolerie: questi prodotti potranno essere consegnati solo a domicilio, così come piante e fiori. Riaprono solo i negozi per bambini, ma con rigide misure di sicurezza, e ingressi contingentati. E i cittadini per strada dovranno necessariamente indossare guanti e mascherine. Per quanto riguarda i distributori automatici sono operativi solo quelli che vendono acqua, latte, sigarette e prodotti farmaceutici. Chiusi gli alberghi, tranne quelli rimasti aperte per ragioni legate all'emergenza. Nella Regione più colpita dal virus da oggi è invece consentito di correre entro i 200 metri da casa.

In Piemonte il governatore Cirio ha detto no alla riapertura di librerie, cartolerie, e negozi di abbigliamento per bambini. Le mascherine sono obbligatorie nei negozi e sui mezzi pubblici. Anche qui, come in Lombardia, è consentita l'attività motoria entro i 200 metri da casa. Studi professionali chiusi ancora per altre due settimane. E lo stesso avviene in Trentino, dove non sarà possibile da oggi acquistare libri e quaderni nei negozi, né articoli per bambini.

In Toscana i negozi di libri e quaderni possono riaprire, così come i negozi d'abbigliamento per bambini, ma viene portata a 1,80 la distanza di sicurezza da tenere nei luoghi pubblici e nei locali. C'è l'obbligo di mascherine per i trasporti, mentre la Regione invita i cittadini, ove possibile, a spostarsi con mezzi individuali. I datori di lavoro inoltre dovranno fornire i propri dipendenti di guanti e mascherine, nel caso in cui i lavoratori non riuscissero a reperirli.

Ripartono anche i primi negozi indicati nel dpcm in Emilia-Romagna (esclusi i Comuni della zona rossa), ma oggi è previsto un tavolo in Regione per discutere di eventuali altre riaperture prima del 3 maggio.

Nel Lazio le librerie riapriranno solo la prossima settimana, il 20 aprile, per avere il tempo di riorganizzare i locali, e prepararli ad accogliere i clienti nel rispetto delle norme di sicurezza anti coronavirus. Resta confermata la chiusura dei supermercati il prossimo 25 aprile e 1 maggio.

In Campania rimane il divieto di aprire cartolerie e librerie, mentre i negozi per bambini sono aperti per due mattine a settimana, il martedì e il venerdì. Nella Regione resta anche il no alle consegne di cibo a domicilio.

Ok alle riaperture nazionali – librerie, cartolerie e negozi per bambini – anche in Friuli Venezia Giulia, Liguria (qui consentita anche l'attività dei cantieri nautici) e Abruzzo. In Liguria e Abruzzo è permessa da oggi la cura degli orti e la manutenzione degli stabilimenti balneari e delle spiagge. In Friuli vige però l'obbligo di indossare mascherine.

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