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Quale sarà il nuovo incarico di Mario Draghi nell’Unione Europea

Mario Draghi ha ricevuto dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen una richiesta precisa: preparare una relazione sul futuro della competitività europea. La presidente lo ha annunciato oggi, definendo Draghi “una delle più grandi menti europee in materia economica”.
A cura di Luca Pons
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Mario Draghi torna nelle istituzioni europee con un incarico ad hoc, che gli è stato affidato personalmente dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L'annuncio è arrivato durante il discorso sullo stato dell'Unione europea tenuto questa mattina da Von der Leyen a Strasburgo, di fronte al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria.

La presidente della Commissione ha parlato di "tre sfide: lavoro, inflazione e contesto imprenditoriale. Arrivano in un momento in cui chiediamo anche all'industria di guidare la transizione pulita. Perciò dobbiamo essere più lungimiranti e definire una modalità per salvaguardare la nostra competitività". Qui entra in gioco Draghi: "Ecco perché personalmente ho chiesto a Mario Draghi, che è una delle più grandi menti dell'Europa in materia economica, di preparare una relazione sul futuro della competitività europea".

Draghi è stato presidente del Consiglio in Italia tra il 2021 e il 2022, e ha ricoperto l'incarico di presidente della Banca centrale europea dal 2011 al 2019, gli anni della crisi finanziaria. "L'Europa farà tutto il necessario, a qualunque costo, per mantenere il suo vantaggio competitivo", ha detto Von der Leyen. In inglese ha usato l'espressione "whatever it takes", diventata nota nel giugno del 2012 dopo un discorso in cui Mario Draghi garantì che la Bce avrebbe preservato l'Euro "a qualunque cost".

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Non è ancora stato specificato quali saranno i dettagli di questo mandato: quanto tempo avrà Draghi per stilare il suo rapporto, quali risorse avrà a disposizione e che influenza avrà sulle scelte politiche dell'Unione europea. Certo è che il compito conferito personalmente dalla presidente della Commissione segna un ritorno sulla scena politica europea per Mario Draghi, anche se non attraverso un incarico elettivo. Già a inizio settembre l'ex presidente del Consiglio era tornato a farsi sentire tramite un intervento sull'Economist, in cui aveva indicato la strada da seguire per nella trattativa per il prossimo Patto di stabilità.

Manfred Weber, presidente del Partito popolare europeo, nella sua replica a Von der Leyen ha ringraziato la presidente per l'invito rivolto a Draghi, perché "la competitività deve essere una priorità". In Italia hanno celebrato la decisione soprattutto i partiti rimasti più legati all'esperienza del governo Draghi. Per Azione l'eurodeputato Giosi Ferrandino ha scritto che Draghi è "l'uomo giusto al posto giusto" e che si conferma "uno dei nomi italiani più autorevoli", auspicando che "il suo ruolo in Europa sia sempre più rilevante". Per Italia viva, il vicepresidente di Renew Europe Nicola Danti ha commentato: "Ancora una volta l’Europa si affiderà a Draghi. Ancora una volta si conferma come il nostro, purtroppo, ex premier sia stimato e giochi un ruolo centrale nella politica europea e internazionale".

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