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News sul salario minimo in Italia

Qual è stato il trucco del centrodestra per evitare di votare contro il salario minimo

Il ddl che conteneva il salario minimo legale è stata approvata dalla Camera, con i voti del centrodestra e tra le proteste dell’opposizione. Il motivo è che la maggioranza ha stravolto il testo in commissione, cancellando ogni riferimento al salario minimo. Così ha evitato la responsabilità politica di votare “contro”.
A cura di Luca Pons
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Alla fine, la proposta di salario minimo legale è stata affossata e i partiti del centrodestra non hanno mai dovuto votare "contro", in tutto l'iter del ddl in Parlamento. Infatti, la proposta di legge è stata approvata formalmente dalla Camera: 153 voti a favore, proprio del centrodestra, e 118 voti contrari tra le opposizioni, più 3 astenuti. Ora andrà al Senato, dove con tutta probabilità succederà la stessa cosa. Il motivo è che Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega hanno di fatto stravolto la proposta della minoranza mentre questa era ancora in commissione Lavoro, trasformandola in una legge completamente diversa. Tanto che tutti i leader dell'opposizione che avevano presentato il ddl hanno ritirato la propria firma.

"La maggioranza ha tutto il diritto, secondo il regolamento, di fare quel che vuole di qualsiasi provvedimento. Ma qui non avete avuto il coraggio di votare contro. Avreste potuto bocciare la proposta delle opposizioni e presentarne un'altra vostra, sarebbe stato più lineare e semplice da spiegare. Invece avete scelto questa prepotenza istituzionale per evitare i titoli sui giornali", ha commentato in Aula Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa, annunciando il voto contrario del suo gruppo.

In pratica, con un solo emendamento presentato e approvato in commissione (quindi con meno visibilità pubblica), il centrodestra ha cancellato dal testo delle opposizioni ogni riferimento a un salario minimo di 9 euro l'ora. L'ha sostituito con una serie di interventi sui contratti collettivi, inclusa una proposta della Lega sulle gabbie salariali. In più, il provvedimento è diventato una legge delega. Significa che nel momento in cui sarà approvato non cambierà nulla: si darà una delega al governo Meloni, che avrà sei mesi di tempo per fare degli ulteriori decreti che mettano in atto le novità previste.

Questa mossa ha suscitato una reazione molto dura da parte delle opposizioni: ieri Giuseppe Conte ha strappato in Aula il testo della legge gridando "State facendo carta straccia del salario minimo legale", oggi Nicola Fratoianni e tutto il gruppo di Alleanza Verdi-Sinistra hanno dato le spalle al centrodestra durante l'intervento, "come voi voltate le spalle al Paese reale e a chi ha salari troppo bassi". Al momento del voto, i parlamentari della minoranza hanno tirato fuori numerosi cartelli: "Salario minimo negato", "Sfruttamento legalizzato", "Non in nostro nome", e hanno occupato i banchi del governo. La seduta è stata sospesa per alcuni minuti, poi la votazione si è svolta in mezzo a gridi di "Vergogna, vergogna". Poco prima che iniziasse la bagarre, Walter Rizzetto di Fratelli d'Italia ha dichiarato: "Nessuno ha mai fatto nulla sul lavoro povero, leggete la delega: faremo in sei mesi quello che voi avete fatto in 12 anni".

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La deputata Valentina Barzotti del M5S ha detto che "la delega al governo schiaccia senza pudore e con arroganza l'opposizione, per non darci il merito di aver interpretato un sentire comune". Elly Schlein, intervenendo in dichiarazione di voto, ha attaccato: "Oggi è un giorno triste, oggi che accartocciate con una mano la proposta di salario minimo delle opposizioni e con l'altro date un manrovescio a milioni di lavoratori poveri. Vorremmo sapere perché la presidente Meloni ce l'ha così tanto con i poveri. State facendo in modo che chi è povero resti povero. E l'Italia che resiste, che si sta rialzando nelle piazze, questo non ve lo perdonerà".

Anche Italia viva, che non aveva firmato la proposta di salario minimo e si era opposta al ddl, ha votato contro il nuovo testo del centrodestra: " È stata l'ennesima occasione in cui la politica italiana invece di affrontare i problemi con calma e competenza ha preferito scendere nell'arena delle curve ultrà", ha detto il deputato Luigi Marattin.

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