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Crisi di Governo 2022

Qual è la posizione dei partiti di centrodestra sulla crisi di Governo

Il centrodestra ha chiesto di essere ricevuto da Mattarella con una delegazione unitaria di tutti i partiti della coalizione: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Udc, Cambiamo! – Idea e Noi con l’Italia. Il centrodestra chiede da giorni di andare alle elezioni, ma in realtà converrebbe solo a Giorgia Meloni, che capitalizzerebbe il consenso. Forza Italia (e parte della Lega) non hanno chiuso la porta ad un governo di larghe intese.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il centrodestra proclama unità. Vertice dopo vertice, riunione dopo riunione. Da una parte c'era il timore di perdere pezzi per strada, dall'altra la necessità di far vedere che la coalizione guidata dal trio Salvini-Meloni-Berlusconi (con Tajani che ne fa le veci) sia più compatta che mai. Anche oggi, dopo l'ultimo incontro per decidere la linea dopo le dimissioni di Conte, la linea è la stessa: "Il centrodestra unito in tutte le sue componenti (Lega, Fi, FdI con rappresentanti di Udc, Cambiamo! – Idea e Noi con l’Italia) ha chiesto al Presidente della Repubblica di partecipare alle Consultazioni con una delegazione unitaria", annunciano i partiti in una nota congiunta. Serve "un governo in tempi rapidi", con "una base parlamentare solida e una forte legittimazione", continuano. Massima fiducia nella "saggezza" del presidente Mattarella.

All'interno del centrodestra non c'è accordo su tutto, però. Nonostante la coalizione chieda in modo più o meno insistente, da giorni, di andare alle elezioni. L'unica a cui converrebbe davvero sarebbe Giorgia Meloni, che – secondo i sondaggi – amplierebbe di molto la presenza dei parlamentari di Fratelli d'Italia nelle Camere, Forza Italia sarebbe il partito più danneggiato. Ma in generale sia Tajani, vicepresidente di FI, che Giovanni Toti, presidente della Liguria e leader di Cambiamo, hanno spiegato più volte di essere aperti ad un governo di larghe intese.

Anche la Lega, che da tempo è diventato il partito di Matteo Salvini, ha diverse anime al suo interno. Una di queste è rappresentata dall'ex sottosegretario del primo Governo Conte, Giancarlo Giorgetti, che ha consigliato ripetutamente il leader della Lega di pensare ad un governo di larghe intese. Così come Luca Zaia, presidente del Veneto e altro uomo molto popolare del partito, non ha mai chiuso all'ipotesi. L'Unione di centro, ha sempre chiuso ufficialmente la porta a Conte, ma sembrava che sotto traccia ci fosse la possibilità di trattare, poi l'indagine sul segretario Lorenzo Cesa ha raffreddato tutto. L'ipotesi che qualcun altro possa uscire da Forza Italia, ma anche dall'Udc, per sostenere un Conte ter esiste. Per questo i partiti cercano di blindarsi in una posizione unitaria.

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