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Qual è il prezzo di un deputato? L’inchiesta choc della talpa in Parlamento

Una telecamera nascosta circola a Montecitorio. Il reportage de “Gli Intoccabili”, in onda stasera su La7, svela tutto il marciume che corrode la politica italiana: compravendita parlamentare, ossessione per l’agognato vitalizio, pizzo chiesto dai partiti, e chi più ne ha più ne metta.
A cura di Biagio Chiariello
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un telecamera nasconta a montecitorio svela il marciume della politica

Chi è la Casta della politica italiana? Sono davvero così attaccati alla poltrona? E hanno un prezzo come si vocifera? Sono, più o meno, queste le domande che hanno spinto Gaetano Pecoraro all'inchiesta che sarà trasmessa stasera, alle 23.10 su La7, nella trasmissione di Luigi Nuzzi, Gli Intoccabili. E' bastato piazzare una micro-camera su di un parlamentare per captare quanto avviene in Transatlantico. E ciò che viene fuori è disdicevole a dir poco: vere e proprie compravendite, finanziamenti illeciti, racket dei partiti e l'ossessione per l'agognato vitalizio. Ed è solo un assaggio che emerge dalle anticipazioni pubblicate sul Corriere della Sera, nell'articolo a firma di Gian Antonio Stella.

«La tariffa tua quant'è?»

Il piatto forte dell'inchiesta è sicuramente quello della vendita del proprio voto in Aula tra personaggi che di "onorevole" hanno poco o niente:

«Sono l'unico che qui di benefit non ne ha. Pensione non ce l'ho, non c'ho un cazzo… Sono l'unico vero precario». Ecco una conversazione fra due «gentiluomini» illuminante:
«Ormai è tutto… Tutto una tariffa, qua. È solo tariffa».
«La tariffa tua quant'è?».
«Al vostro buon cuore».
«No, no, la tariffa la devi fare tu».
«Al vostro buon cuore…».

Ma non è solo una questione di prezzi e tariffe. Dal reportage di Pecoraro viene fuori per esempio che Antonio Razzi (uno dei transfughi dell'Idv passati a Berlusconi ai tempi del'epopea del Bunga Bunga), chiese e ottenne l'istituzione del consolato onorario di Lucerna. Ma il solo Razzi non bastava per far ottenere la fiducia al governo lo scorso 14 dicembre; c'era bisogno anche di altri nomi, come quello del finiano Aldo Di Biagio, che contattato da un deputato del Pdl, si vede offerta una «fondazione» finanziata da «un contributo di un milione e mezzo da Finmeccanica o da un'altra società». E ancora le dichiarazioni di Luigi Muro, che riferisce dell'opportunità datagli dall'ex coordinatore del Pdl, Denis Verdini, di esprimere «cinque desideri».

Pizzo ai partiti

Un'altra oscura inclinazione dei partiti italiani sarebbe quella di chiedere un vero e proprio pizzo ai propri membri. Stella scrive di un documento fatto firmare a un deputato del Pd che «si impegna a versare la somma di euro 50.000 quale contributo alle spese che il partito sostiene per la campagna elettorale». Una pratica di cui si lamenta un leghista in Parlamento: «Però non è giusto che tutti i partiti prendono i soldi dai parlamentari. Non va bene così. Non è una cosa corretta. La Lega è diventata un partito d’affari. Fanno quello che fanno tutti. E ti fanno firmare un contratto eh? Ti fanno firmare l’impegnativa. Hanno voluto un assegno post datato di 25mila euro…». E taglia corto: «Ma piuttosto, voi quanto gli date, di pizzo, ogni mese?».

Il chiodo fisso del vitalizio

Come se non bastassero le già sconcertanti parole di cui sopra a far intendere quanto sia sprofondata la politica italiana, a completare il quadro arrivano i discorsi sul vitalizio. La rendita parlamentare viene vissuta in maniera ossessiva, quasi fosse una prigione dai nostri rappresentati al Governo «Adesso devi fare quattro anni, sei mesi e un giorno. Perciò fatti nu poco li cazzi tua e non rompere più i coglioni…». E ancora: «Meno di un anno e ti entra il vitalizio. Tu che cazzo te ne fotte, dico io? Tanto questi sono tutti malviventi. A te non ti pensa nessuno. Te lo dico io, caro amico. Che questi, se ti possono inculare, ti inculano senza vaselina nemmeno».

Questo, per adesso, è l'antipasto sulla malavita parlamentare. Il resto stasera a Gli Intoccabili.

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