Qatargate, trovati 1,5 milioni di euro a casa di Kaili e Panzeri: oggi l’udienza preliminare
Tra la casa di Eva Kaili, destituita ieri dall'incarico di vicepresidente al Parlamento europeo, e quella di Antonio Panzieri, l'ex eurodeputato del centrosinistra, sono stati trovati circa 1 milione e mezzo di euro. Altri 20mila euro sono stati sequestrati a casa di Francesco Giorgi, compagno di Kaili. Secondo l'Ansa sarebbe proprio lui l'imputato che starebbe collaborando con gli inquirenti e avrebbe parlato a lungo con le autorità belghe.
La vicenda è quella ormai nota del Qatargate: il Paese del Golfo avrebbe pagato corpose tangenti a diversi funzionari legati al Parlamento europeo affinché sponsorizzassero l'emirato all'interno delle istituzioni. Un'inchiesta per corruzione, insomma. L'ormai ex vicepresidente del PE appena qualche settimana fa, in una plenaria, aveva definito il Qatar un "faro" in Medio Oriente per quanto riguarda i diritti dei lavoratori, nonostante la morte di migliaia di questi nei cantieri dei Mondiali.
E nonostante le moltissime testimonianze di denuncia sul mancato rispetto dei diritti umani da parte dell'emirato, Kaili aveva comunque affermato che l'Ue non avesse alcun diritto di dare lezioni al Paese. Il suo ufficio nel Parlamento europeo risulta ora sigillato, la sua casa è già stata perquisita e la polizia belga ha fatto sapere di aver trovato "sacchi di denaro" all'interno.
Ora si teme che lo scandalo possa allargarsi. Il vice presidente della Commissione Ue, che non sarebbe coinvolto nelle indagini, è finito comunque al centro delle polemiche per le sue posizioni e i viaggi in Qatar. "Ho ricevuto in dono dal Qatar un pallone e una scatola di cioccolatini, che ho regalato all’autista andando all’aeroporto, e qualche souvenir legato al Mondiale di calcio", ha commentato lui respingendo tutte le accuse.
Non solo si pensa che potrebbero essere molte di più le persone coinvolte, ma forse che potrebbero emergere legami illeciti anche con altri Paesi. E il primo di questi potrebbe essere proprio il Marocco. Molto ha a che fare con la Ong Fight Impunity, a cui sarebbero vicini anche Niccolò Figà-Talamanca e Luca Visentini, le altre due persone arrestate. Proprio per Figà-Talamanca, Giorgi, Kaili e Panzeri è prevista oggi l'udienza preliminare.
Intanto il Partito democratico ha annunciato di volersi costituire parte civile: "Inaccettabile e scandaloso quel che emerge dalle inchieste di Bruxelles. Chiediamo inflessibilità e trasparenza totale. E ci costituiremo come parte lesa", ha scritto Enrico Letta sui social.