Qatargate, scarcerato Niccolò Figà-Talamanca senza condizioni: “Sono emersi nuovi elementi”
Dopo quasi due mesi in carcere, è stato rilasciato senza condizioni Niccolò Figà-Talamanca, responsabile dell'Ong No peace without justice che era stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta sul Qatargate. Dovrebbe lasciare il carcere nelle prossime ore.
La procura federale del Belgio, che sta conducendo le indagini sulla rete di corruzione e influenze illecite organizzata da Paesi non europei per influenzare le decisioni del Parlamento europeo, ha quindi stabilito che non c'era necessità che Figà-Talamanca rimanesse in carcere. "Nel dossier ci sono nuovi elementi che hanno portato alla decisione di rimetterlo in libertà", ha commentato un portavoce della procura. La decisione è stata presa dal giudice istruttore Michel Claise dopo un interrogatorio tenutosi ieri mattina.
Il tribunale di Bruxelles aveva confermato la detenzione una settimana fa
Figà-Talamanca era detenuto dal 9 dicembre, quando erano scattati i primi arresti per l'inchiesta sul Qatargate. Circa una settimana fa, il 26 gennaio, la Camera di consiglio del tribunale di Bruxelles aveva deciso di prolungare la custodia cautelare di Figà-Talamanca ancora per un mese. Il giorno dopo, lui aveva presentato un appello contro la misura.
Figà-Talamanca era stato accusato di associazione criminale, corruzione e riciclaggio, come tutti gli indagati nel caso. Ha sempre negato di essere in alcun modo coinvolto nei legami di corruzione, che al momento sembrerebbero coinvolgere soprattutto il Qatar e il Marocco. Le accuse si basavano su presunti contatti avuto con Antonio Panzeri, ex eurodeputato pentito che è una delle figure centrali nel Qatargate. Panzeri è attualmente in carcere, come il suo ex assistente Francesco Giorgi e la compagna di Giorgi, nonché ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili.
All'origine della scarcerazione ci sarebbero anche, secondo fonti di stampa, le parole dello stesso Panzeri agli inquirenti. L'ex parlamentare europeo, infatti, avrebbe spiegato alla procura che Figà-Talamanca non aveva alcun ruolo nel riciclaggio del denaro ottenuto da Qatar e Marocco.
Ad alimentare l'accusa contro il responsabile di No Peace Without Justice ci sarebbe stato soprattutto un appartamento a Cervinia, località sciistica della Valle D'Aosta, acquistato dall'avvocato la scorsa primavera. Figà-Talamanca, però, ha dimostrato di aver acceso un normale mutuo per l'acquisto della casa. In più, ci sarebbe stato un orologio Cartier ricevuto in regalo dal Qatar, che però non avrebbe avuto nulla a che fare con le ipotesi di riciclaggio di denaro.
Solidarietà dalla Ong, Emma Bonino: "Non so chi riparerà il danno di reputazione"
Per la scarcerazione di Figà-Talamanca è arrivato il messaggio della sua Ong, No justice without peace: "Siamo molto felici per Niccolò Figà Talamanca, che finalmente stasera potrà abbracciare la sua famiglia dopo questo periodo di privazione della libertà personale".
"Prendiamo anche positivamente atto che la decisione di liberarlo senza condizioni sia venuta dallo stesso giudice istruttore che lo aveva arrestato, nel cui lavoro abbiamo sempre avuto fiducia. Ora auspichiamo che il passaggio successivo sia l’archiviazione delle accuse e la piena riabilitazione della sua figura", hanno detto i membri dell'organizzazione. Messaggio di soddisfazione anche dall'associazione Luca Coscioni: "Non siamo mai stati convinti delle gravissime accuse contro Niccolò, e non solo perché non le si conoscessero nel dettaglio".
Emma Bonino, fondatrice di No justice without peace, ha commentato così a Radio radicale: "Non siamo mai stati convinti delle gravissime accuse contro Niccolò, e non solo perché non le si conoscessero nel dettaglio. Non so chi riparerà a questo danno reputazionale e personale, oltre che per Non c’è Pace Senza Giustizia, ora che nessuno se ne occuperà più, però ci proviamo. Vedremo per la scarcerazione senza condizioni le motivazioni di questa decisione. Intanto prendiamo atto che è così".