Qatargate, Pd pronto a votare sì a revoca immunità: Parlamento Ue avvia procedura per Cozzolino e Tarabella
La procura belga ha chiesto al Parlamento europeo di revocare l'immunità parlamentare per i due eurodeputati coinvolti nello scandalo denominato Qatargate, Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi iscritti al gruppo socialista S&D. E il Partito democratico ha già fatto sapere di essere pronto a votare a favore della revoca. "Il Pd voterà a favore della revoca dell'immunità", ha detto il capodelegazione dem al Pe, Brando Benifei.
"Cozzolino? Intanto deve avere la responsabilità di andare a smentire le accuse che potrebbero arrivare. C'è tutto il tempo e il modo per andare a dimostrare propria estraneità: male non fare, paura non avere. La destra digerisce queste cose un po' meglio, la sinistra soffre", ha detto a In Onda su la7 Stefano Bonaccini, uno dei candidati in corsa per la segreteria Pd.
La presidente Roberta Metsola comunicherà la procedura all'inizio della Plenaria di Strasburgo, il 16 gennaio. Spetterà alla commissione Juri (competente per le questioni giuridiche) votare il sì alla revoca, che andrà poi ratificato dall'Aula. I vertici dell'Europarlamento dovrebbero attivare una procedura d'urgenza, per chiudere la pratica già alla mini-plenaria prevista ai primi di febbraio.
E intanto lo scandalo potrebbe arrivare oltreoceano, con un coinvolgimento dello Stato di Panama: l'ipotesi investigativa è infatti che Eva Kaili, Antonio Panzeri, Francesco Giorgi e Niccolò Figà-Talamanca – arrestati e tutti e quattro in carcere a Bruxelles, in attesa delle udienze in programma tra il 17 e il 27 gennaio – abbiano anche conti nei paradisi offshore.
Le autorità greche hanno chiesto allo Stato di Panama informazioni su un conto intestato all'ex vice presidente dell'Eurocamera Kaili e ai suoi genitori, e depositato presso la locale Bladex Bank. Proprio lì, secondo l'autorità anti-riciclaggio ellenica, potrebbero essere confluiti venti milioni di euro con provenienza Qatar.
Intanto è stata rinviata al 16 gennaio dalla Corte d'appello di Brescia l'udienza per decidere la consegna o meno al Belgio di Silvia Panzeri, figlia dell’ex eurodeputato del gruppo S&D Antonio Panzeri. I giudici avevano accolto una questione con cui la difesa aveva evidenziato le condizioni critiche delle carceri belghe, e avevano rimandato l'udienza in attesa di verificare, tramite l'invito di una relazione di Bruxelles, la situazione. La documentazione, però, non è arrivata. Gli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli hanno nel frattempo chiesto che la figlia di Panzeri, attualmente agli arresti domiciliari, torni libera o, in subordine, che vi sia per lei solo l'obbligo di firma. La decisione dei giudici dovrebbe arrivare entro i prossimi 5 giorni.
Un altro filone legato all'inchiesta, quello dei rapporti tra l'Ue i Paesi legati al caso, ad oggi soprattutto Qatar e Marocco, potrebbe portare novità nelle prossime ore, quando l'Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell atterrerà nel Paese maghrebino per una missione di due giorni. Al momento dall'Ue non è filtrato nulla sul viaggio di Borrell, ma è probabile che il Qatargate sia uno dei temi che verranno affrontati durante la visita.