Qatargate, Panzeri in carcere per un altro mese e confessa: “Versati a Tarabella oltre 120mila euro”
L'ex eurodeputato di S&d, in carcere per lo scandalo Qatargate, Antonio Panzeri, avrebbe confessato di aver versato a rate una somma tra i 120mila e i 140mila euro al collega socialista Marc Tarabella. È quanto riportano Corriere.it, ilfattoquotidiano.it e il belga L'Echo, specificando che l'ammissione sarebbe stata messa a verbale lo scorso 10 dicembre dall'ex eurodeputato di Articolo 1, interrogato dagli inquirenti in Belgio.
Secondo il verbale l'eurodeputato belga Tarabella sarebbe stato "ricompensato più volte per un importo totale di 120mila o 140mila euro, consegnati in contanti", per attività in favore del Qatar. Il dato emerge anche, da quanto riporta il quotidiano belga, dai documenti presentati al Parlamento europeo per la richiesta di revoca dell'immunità a Tarabella.
Riguardo all'europarlamentare italiano Andrea Cozzolino, Panzeri non avrebbe parlato di alcun versamento di denaro, ma avrebbe invitato gli inquirenti a verificarne il ruolo in quanto presidente della delegazione per i rapporti con i Paesi del Maghreb (Dmag). L'ex assistente di Panzeri, Francesco Giorgi, il 13 dicembre avrebbe invece dichiarato che "i deputati corrotti sono Tarabella e indirettamente Cozzolino". Giorgi non avrebbe parlato espressamente di versamenti in denaro.
Panzeri inizia a collaborare con la giustizia belga
Oggi, informa la Procura, si è verificata una "importante evoluzione" nelle indagini. Panzeri, uno dei "protagonisti importanti" del dossier, accompagnato dai suoi avvocati, ha firmato un memorandum con il procuratore federale, in base ad alcuni articoli del codice di procedura penale belga che riguardano i "pentiti".
L'ex europarlamentare, accusato di "aver partecipato ad una organizzazione criminale in qualità di dirigente, di riciclaggio di denaro e di corruzione pubblica, attiva e passiva", si impegna nel memorandum firmato oggi "ad informare la giustizia e gli inquirenti in particolare sul modus operandi, gli accordi finanziari con Stati terzi, le architetture finanziarie messe in atto, i beneficiari delle strutture messe in atto e i vantaggi proposti, l'implicazione delle persone conosciute e di quelle ancora non conosciute nel dossier, ivi inclusa l'identità delle persone che ammette di aver corrotto".
Panzeri resta in carcere almeno fino a metà febbraio
Per il momento Panzeri, detenuto dal 9 dicembre scorso nell'ambito dell'inchiesta sul Qatargate, resta in carcere, e dovrebbe comparire "nuovamente davanti ai giudici intorno al 15 febbraio" ovvero "a due mesi dalla prima convalida dell'arresto". È quanto fa sapere all'AGI Eric Van Duyse, direttore della comunicazione della Procura federale belga. Panzeri aveva fatto ricorso contro la convalida della custodia cautelare in carcere e per questo era atteso oggi al Tribunale di Bruxelles. Tuttavia, "per motivi personali" l'ex eurodeputato italiano "non si è presentato e ha ritirato il ricorso". Di qui la mancata decisione dei giudici belgi nella giornata di oggi.