Puglia, arriva il reddito minimo garantito: fino a 600 euro per indigenti
Si chiamerà Reddito di dignità ed è il piano di reddito minimo garantito elaborato dalla Regione Puglia. Ad annunciarlo è stato il presidente, Michele Emiliano: "Oggi ho firmato la delibera che realizza reddito di dignità. Una speranza, un segno di lotta contro la povertà, nel segno di ciò che Papa Francesco ha chiesto alla politica: occuparsi della dignità delle persone".
Il piano della Regione Puglia prevede un contributo fino a seicento euro al mese per 60 mila pugliesi finiti sotto la soglia di povertà. Il termine è di un anno, ma si può riprendere il programma se ci sono le condizioni in caso di interruzione. In cambio del sostegno finanziario, i beneficiari dovranno impegnarsi in percorsi di formazione e lavori socialmente utili, come la pulizia di giardini e scuole. "Un modo di essere di sinistra in modo moderno considerando la difficoltà delle famiglie senza mantenere in piedi situazioni di privilegio", ha spiegato Emiliano, che ha precisato che il Red non sarà un modo per "sbarcare il lunario e sistemarsi per sempre". Anzi, il presidente della Regione l'ha definito "una tortura positiva per chi lo riceverà, che prevede una serie di azioni per rimettere le persone nel mondo del lavoro". E per chi non sarà possibile il reinserimento lavorativo, "si dovrà mettere a disposizione della comunità, anche pulire i bagni".
Il beneficiario del Red stipulerà un patto di inserimento con l'ente territoriale di riferimento. A disposizione del sistema ci sarà una piattaforma informatica per la gestione della procedura digitalizzata e un'equipe multiprofessionale, composta da personale dei comuni e dei Centri per l'impiego pubblici, impegnati nella valutazione delle domande, definizione dei patti individuali, matching tirocinante e tirocinio e monitoraggio. Emiliano ha spiegato che la misura sarà finanziata "sia con risorse del bilancio regionale sia con fondi comunitari, e sarà integrata con le misure di contrasto alla povertà previste nella legge di Stabilità 2016".
A livello nazionale, sul reddito minimo a sostegno della povertà si sono via va affastellate proposte diverse, che però non sono mai arrivate a concretizzarsi. A partire da quella del Movimento 5 stelle – che però lo definisce reddito di cittadinanza. Pochi giorni fa l'Inps ha rilasciato un documento in cui proponeva di garantire un reddito minimo pari a euro 500€ (400€ nel 2016 e nel 2017) al mese per una famiglia con almeno un componente ultracinquantacinquenne.