Luigi Cesaro, il presidente della Provincia di Napoli nonché parlamentare del Pdl è sul filo delle dimissioni per potersi ricandidare al Parlamento. Ma per ora l'ingarbugliata matassa di incompatibilità e decadenze dal doppio incarico non è sciolta, quindi – a quanto apprende Fanpage.it – l'esponente di centrodestra che fra l'altro è il coordinatore provinciale del Pdl a Napoli, non lascia palazzo Matteotti. Il nodo è appunto la legge che dispone per sindaci e presidenti di Provincia l'obbligo di lasciare la poltrona amministrativa almeno 6 mesi prima delle Politiche per potersi candidare.
Sono ineleggibili alla carica di deputato e senatore: i presidenti delle giunte provinciali, i sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti, il capo, il vice capo della polizia e gli ispettori generali di pubblica sicurezza, i capi di gabinetto dei ministri, i Commissari del Governo presso le regioni, i prefetti, i viceprefetti ed i funzionari di pubblica sicurezza, gli ufficiali generali, gli ammiragli e gli ufficiali superiori delle Forze Armate dello Stato nelle circoscrizioni del loro comando territoriale (D.P.R. 361/1957, art. 7, primo comma).
Per domani mattina è convocata una seduta straordinaria del Consiglio provinciale e solo allora Cesaro comunicherà cosa intende fare. L'esponente politico passato alla storia per il suo cattivo rapporto con i discorsi in pubblico vuole correre nuovamente per Montecitorio e quindi attende solo che sia tutto chiaro per poter lasciare la presidenza della Provincia partenopea. Una delle ipotesi è che possa passare la procedura di decadenza richiesta da alcuni consiglieri provinciali, così Cesaro resterebbe in carica fino al primo turno elettorale utile.