News sul salario minimo in Italia

Provenzano a Fanpage: “Meloni deve rispondere sul salario minimo, italiani non arrivano a fine mese”

“La destra ha fatto una campagna per l’abolizione del reddito di cittadinanza, dicendo di non volere sussidi ma lavoro. Ma che lavoro vogliono? Quello sfruttato e sottopagato?”: lo dice il deputato del Pd Giuseppe Provenzano, parlando del salario minimo in un’intervista con Fanpage.it.
A cura di Annalisa Girardi
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L'apertura di Giorgia Meloni e della maggioranza sul salario minimo "è solo una finta". Lo dice il deputato del Partito democratico ed ex ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, in un'intervista con Fanpage.it. "Il rinvio è solo un modo per buttare la palla in tribuna. Siamo preoccupati dalla totale mancanza di consapevolezza del governo sulla situazione che vivono gli italiani. Il salario minimo è diventato un po' un elemento di lotta politica, ma in realtà riguarda la lotta quotidiana per la sopravvivenza delle persone", aggiunge parlando della proposta unitaria delle opposizioni.

Provenzano ricorda poi gli ultimi dati Svimez, secondo cui oltre tre milioni di lavoratori dipendenti guadagnano meno di nove euro l'ora. E sottolinea: "Meloni sul salario minimo ha rinviato tutto a settembre, ma molti italiani questo tempo non ce l'hanno, non riescono nemmeno ad arrivare a fine mese".

Il deputato dem prosegue: "Quello che mi fa arrabbiare è che la destra ha fatto una campagna per l'abolizione del reddito di cittadinanza, dicendo di non volere sussidi ma lavoro. Ma che lavoro vogliono? Quello sfruttato e sottopagato? Questa è la domanda a cui il governo non ha ancora dato risposta". Alle argomentazioni di chi oppone al salario minimo la contrattazione collettiva, Provenzano risponde: "La nostra proposta rafforza la contrattazione laddove questa non ce la fa. È per rafforzare la contrattazione che si fissa una soglia a partire dalla quale poi i sindacati e i lavoratori potranno contrattare salari e condizioni migliori".

Non solo, dice Provenzano, Giorgia Meloni non sta dando risposte ai cittadini sui salari, ma c'è anche il ministro degli Esteri che definisce la misura un provvedimento sovietico. "Non è così, in tutti i Paesi europei c'è un salario minimo e c'è una direttiva europea che noi dobbiamo ratificare".

Ad ogni modo, continua il deputato, la proposta unitaria delle opposizioni (meno Italia Viva) "è stata un banco di prova per provare a costruire un'alternativa a questa destra, un importante risultato politico e una misura che incrocia i bisogni della vita delle persone". Provenzano quindi aggiunge: "È con queste proposte che si ferma la destra, come è accaduto in Spagna. Pedro Sanchez ha fermato la destra con un atto di coraggio. Se c'è una cosa che dobbiamo imparare dalle elezioni in Spagna è di non avere paura del popolo, cioè di andare a elezioni e dare la parola alle persone, perché è così che si rafforza la democrazia".

L'ex ministro, parlando ancora delle elezioni in Spagna, prosegue: "Il modello che Meloni ha cercato di esportare, cioè un'alleanza tra popolari ed estrema destra, non è riuscito. Il segnale più importante che arriva dalla Spagna è che c'è un'Europa che non si vuole rassegnare a la normalizzazione dell'ultradestra, come avvenuto in Italia. In Spagna forse c'è una maggiore vaccinazione al franchismo rispetto a quanto in Italia è avvenuto negli ultimi decenni, in cui c'è stato un progressivo sdoganamento degli eredi delle forze neofasciste e postfasciste. Certo, non basta urlare al pericolo fascista, bisogna essere conseguenti e agire con politiche che rispondano ai bisogni delle persone per arginare questo sentimento di paura che attraversa le fasce sociali più deboli".

Un altro tema su cui secondo Provenzano va costruita un'alleanza a livello europeo è quello della lotta al cambiamento climatico. "Al Parlamento europeo c'è stato un voto importante per una legge sul ripristino della natura, che è un pezzo fondamentale della transizione ecologica e del Green Deal europeo. Popolari ed estrema destra si sono schierati contro questa legge, ma sono stati respinti. Per fortuna noi socialisti e democratici, costruendo un'alleanza larga nel Parlamento europeo, siamo riusciti a far passare quella legge e a salvaguardare il Green Deal".

E ancora: "Da qualche tempo la destra si è scelta un nuovo nemico. Non ci sono più solo gli immigrati, ma da qualche tempo anche la transizione ecologica. Dicono che rallentando sull'adattamento climatico loro difendono il lavoro e le imprese. Ma in realtà non fanno altro che far perdere competitività al nostro sistema, mettere in crisi gli stessi lavoratori e le stesse fasce più deboli che sono i primi a subire gli effetti del mutamento climatico".

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