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Proteste in Francia, secondo Renzi non c’è alternativa alla linea dura di repressione di Macron

“Bisogna stare dalla parte del presidente Macron, che sta scegliendo strada dura. Non ha alternative”: è il commento di Matteo Renzi sulle proteste che stanno travolgendo la Francia dopo l’uccisione di un 17enne per mano della polizia.
A cura di Annalisa Girardi
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"Bisogna stare dalla parte del presidente Macron, che sta scegliendo strada dura. Non ha alternative": lo dice il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, parlando di quanto sta accadendo in Francia. "Macron sta tenendo una posizione difficile ma giusta: è giusto mettere a tacere i teppisti. È giusta la protesta per un fatto grave, ma quello che è successo dopo è una rivolta organizzata, gestita con finanziamenti da soggetti della criminalità. Prima si rimette a posto, legge e ordine, poi si discute. C'è sicuramente una questione sociale, ma in nome della questione sociale non vai a uccidere un pompiere", aggiunge l'ex presidente del Consiglio.

Per Renzi quella del Partito democratico di Elly Schlein "è una sinistra ideologica", perlomeno quando "sposa le tesi di Conte sul reddito di cittadinanza o insegue temi che non interessano le persone". Non solo: "Più la sinistra si radicalizza, più la destra si rafforza – dice l'ex presidente del Consiglio – Schlein così è la migliore alleata di Giorgia Meloni. Questa è una sinistra che non ha voglia di vincere".

Il leader di Italia Viva fa un bilancio della sinistra all'opposizione mentre, pochi minuti prima, la segretaria dem su un altro canale parlava dello scostamento di Matteo Renzi rispetto alla proposta unitaria sul salario minimo. "È un'occasione mancata. Tutte le opposizioni, anche il Terzo Polo, hanno iniziato la legislatura con una proposta sul salario minimo. Noi abbiamo lavorato nel modo più ampio possibile. Mi ero impegnata a costruire una posizione unitaria". Su questo è intervenuto anche il leader M5s, Giuseppe Conte: "ul salario minimo abbiamo lavorato in silenzio con altre forze politiche di opposizione. Calenda arrivato per ultimo, ma ha dichiarato per primo. Non ha aderito invece Renzi d'Arabia".

Renzi non ha parlato solamente del Pd e delle opposizioni. L'ex presidente del Consiglio ha affrontato anche la questione dei flussi migratori: "Meloni ha vinto le elezioni anche perché ha detto ‘porti chiusi, saremo durissimi': non sta andando così perché se fate il confronto al 30 giugno 2022 e 30 giugno 2023 vedrete che con la Meloni ci sono il doppio dei migranti che c'erano con Draghi, 28mila contro 63mila", ha detto. Per poi aggiungere: "Bisogna avere il coraggio di dire che il problema non è l'immigrazione ma la legalità: non me ne frega niente da dove vieni mi interessa che rispetti le regole".

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