Protesta trattori, Lollobrigida contro Salvini: “Chiede di fare di più? In Cdm non ha mai protestato”
Continua lo scontro interno al centrodestra sul tema degli agricoltori, con toni sempre più aperti. La protesta dei trattori in Italia è entrata in una fase piuttosto confusa, con diverse sigle e organizzazioni che si contestano tra loro, ma ha ottenuto un primo risultato con la decisione del governo Meloni di riattivare l'esenzione Irpef per i redditi agrari, anche se solo fino a 10mila euro. Subito però Matteo Salvini è intervenuto sottolineando che "si può fare anche di più", e che "ci sono proposte della Lega, alcune delle quali a costo zero, depositate da tempo". In un'intervista al Corriere della Sera, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha replicato secco: "La proposta della rimodulazione l’ha fatta Giorgetti [ministro dell'Economia ed esponente della Lega, ndr] e al tavolo non ho sentito Salvini dire davanti ai ministri che non bastava. Perché dovrei commentarlo?".
Nel corso dell'intervista, Lollobrigida ha insistito più volte sul fatto che avrebbe un ottimo rapporto con gli agricoltori italiani. L'incontro di ieri, con le cinque associazioni di categoria principali, "mi ha quasi imbarazzato e commosso per gli apprezzamenti sul lavoro di questi 16 mesi", ha affermato, mentre poco dopo ha aggiunto che le organizzazioni "non solo sono in linea col governo, ma hanno ringraziato Meloni e Lollobrigida per il lavoro costante fatto in Europa e in Italia per riportare l’agricoltura al centro".
Una volta rivendicata la sua presunta posizione di forza, quindi, il ministro è passato all'attacco di chi invece lo contesta. Su Matteo Renzi, che ha annunciato una mozione di sfiducia nei suoi confronti, ha detto: "Temo molto la sfiducia del popolo, raramente la sfiducia di persone già sfiduciate". Ha anche attaccato Danilo Calvani, ex leader dei ‘forconi' e oggi a capo del Comitato agricoltori traditi, che si definisce l'iniziatore di queste proteste e ha chiesto le dimissioni del ministro: "L’unica persona che non intendo incontrare", ha chiuso Lollobrigida, "è un signore che non so che mestiere faccia. Non ha alcun senso parlare con quei pochi che su questo movimento hanno tentato di mettere il cappello, sfruttando gli agricoltori senza rappresentarli".
Sul nodo dell'Irpef, che ha visto una vera e propria marcia indietro del governo, il ministro ha cercato di minimizzare: "Noi in legge di Bilancio abbiamo scelto di dare priorità a interventi che permettessero di sostenere le imprese agricole in difficoltà. I pochi soldi disponibili ci hanno imposto un ordine di priorità". Al contrario, riallargare l'esenzione Irpef a tutti (come era nel 2023, e come chiede Salvini) non sarebbe "equo perché avvantaggia chi fattura milioni".
E ancora, sempre in risposta alle proposte del leader leghista: "Lo stop all’esenzione è stato votato in Cdm su proposta di Giorgetti da tutto il governo e io ero d’accordo. E adesso, con grande fatica, abbiamo trovato ulteriori risorse e scelto di garantire una esenzione più equa". Per poi ribadire: "Al tavolo non ho sentito Salvini dire davanti ai ministri che non bastava. Perché dovrei commentarlo? Ho piena fiducia in Giorgetti e ritengo saggia la sua proposta".