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Superbonus 110, le ultime notizie

Superbonus 110%, le ultime novità su proroga per le villette, detrazioni e crediti incagliati

Gli emendamenti al decreto Superbonus intervengono sulla proroga per le villette, sulle detrazioni e in parte sui crediti incagliati. Oggi il governo ne riparlerà in Consiglio dei ministri.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Per le villette arriva la proroga al 30 settembre, per le detrazioni l'ok sui dieci anni e per i crediti incagliati il via libera allo scambio con i Btp. Niente da fare per gli F24. Le novità più rilevanti contenute negli emendamenti al decreto Superbonus sono praticamente queste, al netto di qualche altra modifica collaterale. La commissione Finanze ha approvato il testo emendato ieri sera. Ora il decreto arriverà in Aula – secondo i programmi entro domani – e dovrà essere approvato prima dalla Camera e poi dal Senato. Nel frattempo, però, la grana Superbonus continua a tenere in pensiero il governo, che oggi è pronto a intervenire con una nuova misura in Consiglio dei ministri.

Fino a quando sarà prorogato il Superbonus per le villette unifamiliari

Dopo una lunga discussione è arrivata anche la proroga per le villette unifamiliari: non fino al 30 giugno, come circolato insistentemente nel pomeriggio di ieri, ma fino al 30 settembre (dopo l'intervento del governo). Perciò le abitazioni unifamiliari che hanno effettuato almeno il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022 avranno tempo fino al 30 settembre 2023 per concludere la spesa beneficiando del Superbonus al 110%. Inoltre, per le cessioni del 2022 arriva una proroga per chi non ha concluso il contratto entro il 31 marzo: basta inviare la comunicazione all'Agenzia delle Entrate entro il 30 novembre e pagare una sanzione di 250 euro.

Come si risolve la questione dei crediti incagliati del Superbonus

La questione dei crediti incagliati è senz'altro la più spinosa e tiene col fiato sospeso da mesi decine di migliaia di imprese, prestando il fianco agli sciacalli che cercano di approfittarne. Per risolvere il problema da 19 miliardi di euro, la soluzione sarà doppia. Un emendamento approvato ieri sera prevede che le banche, gli intermediari finanziari e le assicurazioni potranno utilizzare i crediti per sottoscrivere emissioni di Btp – con scadenza non inferiore a 10 anni e nel limite del 10% della quota annuale eccedente i crediti di imposta – nel caso in cui il cessionario abbia esaurito la propria capienza fiscale nello stesso anno. Allo stesso tempo, però, il governo sta lavorando a un veicolo finanziario in grado di comprare e rivendere i crediti incagliati, come annunciato ieri dal ministro Giorgetti, che ha parlato di un "sistema" risolutorio quasi pronto. Saranno impegnate le grandi aziende pubbliche, con Enel X in prima fila. I dettagli saranno sul tavolo del Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio.

Esclusi gli F24, sì alle detrazioni spalmate fino a dieci anni

Il ricorso agli F24 è stato escluso categoricamente dal governo Meloni, che ha presentato parere contrario agli emendamenti in merito, poi bocciati: "Genererebbe sostanziali e rilevantissimi problemi di cassa", ha detto il sottosegretario all'economia Federico Freni in commissione. È arrivato – tramite emendamento – anche il via libera alla possibilità di spalmare su dieci anni le detrazioni – anziché quattro – per chi ha usufruito del Superbonus. Vale sia per le banche che per i privati cittadini. Infine cessione e sconto in fattura restano per l'eliminazione delle barriere architettoniche, per le case popolari, per i lavori su immobili colpiti da terremoti e dall'alluvione nelle Marche.

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