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Covid 19

Proroga blocco spostamenti tra Regioni, ora è ufficiale: l’ultimo Cdm del Conte bis vara il decreto

Il governo uscente ha appena varato il decreto che proroga il divieto di spostamento tra Regioni, anche se gialle. Senza l’intervento dell’esecutivo dimissionario dalla mezzanotte di lunedì 15 febbraio ci sarebbe stato un ‘liberi tutti’. Il governo Draghi, che si insedierà a breve, potrà lavorare con più calma al nuovo pacchetto di norme, in vista della scadenza del dpcm il 5 marzo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il caos sul divieto di spostamenti tra Regioni gialle è stato finalmente risolto. Dopo giorni di tira e molla il governo uscente ha dovuto cedere, e ha emanato il nuovo decreto durante quello che probabilmente è stato l'ultimo Consiglio dei ministri del Conte bis. Conte e i suoi ministri del governo giallo rosso si sono riuniti per varare il decreto di proroga del blocco degli spostamento tra le Regioni.

Lunedì 15 a mezzanotte era prevista la scadenza del decreto firmato lo scorso 13 gennaio, e proprio ieri le Regioni avevano sollecitato un intervento del governo per prorogare il blocco. Spaventano le nuove varianti del Covid, soprattutto nel centro Italia, tanto che l'Umbria tra poche ore potrebbe diventare zona rossa, mentre Toscana e Abruzzo potrebbero tornare in fascia arancione. Per questo motivo ieri i governatori avevano chiesto all'esecutivo ancora in carica per il disbrigo degli affari correnti di battere un colpo, proprio per evitare che dal prossimo martedì, 16 febbraio, ci fosse un liberi tutti.

Da lunedì 15 febbraio riaprono gli impianti da sci. Con lo stop alla mobilità tra le Regioni prolungato di qualche settimana sarà possibile frequentare solo le piste che si trovano all'interno della propria Regione. A meno che non si abbia una seconda casa in un altro territorio, ma bisogna appunto esserne i proprietari, non valgono le case di parenti.

Il divieto di spostamento tra i territori rimarrà in vigore fino al 25 febbraio. Il governo ha optato per un decreto ponte, in attesa dell'insediamento della nuova squadra di ministri. In un primo momento era circolata l'ipotesi di un nuovo decreto in vigore fino al 5 marzo, quando scadranno tutte le altre misure contenute nel dpcm. Ma è sembrato più opportuno emanare un provvedimento dalla durata più breve, dieci giorni. Il nuovo governo Draghi, non appena si sarà insediato, e sarà anche nel pieno delle sue funzioni dopo aver ottenuto la fiducia da entrambe le Camere, avrà tutto il tempo di lavorare con calma al prossimo pacchetto di norme, che potrà essere così emanato entro i primi giorni di marzo. Su questo fronte le Regioni hanno rivolto un appello al premier incaricato Draghi, affinché possa valutare, nel prossimo provvedimento, possibili e graduali riaperture di attività con ingressi contingentati nei cinema, palestre e teatri, nel rispetto delle norme anti Covid, come mascherine e distanziamento sociale.

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