Proposta svolta del Governo su Alitalia, la Cgil prende tempo per rispondere
A consuntivo della giornata di incontri tra sindacati e in rappresentanza dell'esecutivo Poletti oltre al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. Dopo alcune titubanze motivate dalle proposte precedenti, dei giorni scorsi, che non avevano esattamente soddisfatto le richieste di soluzione della questione esuberi da parte del governo, a fine serata sembra si sia giunti ad un punto di svolta, nonostante resti la richiesta di prendere del tempo per riflettere da parte dei sindacati. Ieri infatti, Lupi aveva ultimato la sua proposta che contemplava questi numeri: dei 2.251 esuberi previsti dal matrimonio tra Alitalia ed Etihad, spiegava Lupi, 250 assistenti di volo anziché andare in mobilità avrebbero avuto il contratto di solidarietà. Per circa mille persone si stava cercando una ricollocazione. I 980 esuberi, sottolineava Lupi, “andranno in mobilità con l’80% dello stipendio per 4 anni” e si prevedeva l'utilizzazione del contratto di ricollocamento previsto dall’ultima legge di stabilità.
La proposta-svolta di Lupi
A fine serata di sabato 12 luglio tuttavia, il governo ha appunto rilanciato, dopo un evidente malcontento manifestato prevalentemente dal sindacato guidato da Susanna Camusso (notoriamente collocato in una posizione più ostile rispetto all'esecutivo di Renzi di quanto non lo siano i sindacati guidati da Angeletti ed Epifani). Lupi ha infatti proposto modalità di accordo che paiono le premesse di una svolta: dei 2251 esuberi si prevede che 616 rimangano nel perimetro aziendale, 681 vengano esternalizzati (ovvero passino ad altre aziende) e per i restanti 954 sarebbe prevista mobilità. E' questa tuttavia un'ipotesi che, secondo le fonti sindacali, esclude completamente l'uso della Cassa Integrazione, a differenza di quanto proposto sinora. La proposta avrebbe visto soddisfatto Cisl, Uil e Ugl, che pare fossero disposti a firmare subito l'accordo, ma il blocco temporaneo è arrivato da parte della Camusso, che avrebbe appunto chiesto tre giorni di tempo per riflettere sulla questione. In tutto questo Alitalia sarà la prima azienda a livello nazionale che usufruirà del Contratto di ricollocamento previsto da legge stabilità 15 milioni stanziati ad hoc grazie ai quali i dipendenti di Alitalia in mobilità potranno stringere accordi con le agenzie di lavoro del Lazio, con l'ausilio del Ministero, Enac e Regione.