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Processo Ruby ter, Berlusconi rinviato a giudizio a Roma insieme ad Apicella

Rinviato a giudizio a Roma Silvio Berlusconi nel processo Ruby ter. In merito a un altro filone dello stesso processo, la procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente del Consiglio e per l’ex infermiera Roberta Bonasia. Richiesta di rinvio a giudizio, a Roma, anche per Mariano Apicella.
A cura di Stefano Rizzuti
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Da una parte la richiesta di processo, dall’altra il rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi in merito all’inchiesta Ruby ter. Nel filone torinese dell’inchiesta la procura piemontese ha ribadito la richiesta di rinviare a giudizio sia Berlusconi che Roberta Bonasia, l’ex infermiera di Nichelino. L’udienza preliminare è stata aggiornata al primo giugno: in quell’occasione interverranno gli avvocati dell’ex presidente del Consiglio. A Roma, invece, la richiesta della procura è stata accolta e sono stati rinviati a giudizio sia Berlusconi che Mariano Apicella, per la corruzione legata alla falsa testimonianza del cantante napoletano in merito alla feste organizzate ad Arcore.

Il rinvio a giudizio a Roma

Il gup del tribunale di Roma, Angela Gerardi, ha quindi accolto la richiesta della procura rinviando a giudizio sia Berlusconi che Apicella. Il processo avrà inizio il 23 novembre davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale capitolino. Secondo l’accusa Berlusconi avrebbe versato 157mila euro, in un arco temporale di diversi anni, ad Apicella, con lo scopo di indurlo a non dire la verità nel processo sul caso ‘Olgettine’ e su ciò che avveniva all’interno di Villa San Martino.

La prima dazione sarebbe avvenuta a Roma e per questo motivo, essendo ritenuta il prezzo della corruzione, l’inchiesta è di competenza dei magistrati romani. Il filone d’indagine è quello del Ruby ter, in cui il presidente di Forza Italia viene indicato come “corruttore” e Apicella deve rispondere di falsa testimonianza. Il gup di Milano, Anna Laura Marchiondelli, nell’aprile del 2016 aveva deciso di spacchettare in sei diversi filoni il processo, destinandoli ad altrettanti tribunali: Roma, Monza, Torino, Pescara, Siena e Treviso e lasciando nel capoluogo lombardo la parte più consistente.

La richiesta di rinvio a giudizio a Torino

La procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari. Il pm Laura Longo ha chiesto il rinvio a giudizio anche per l’ex infermiera Bonasia, accusata di calunnia, falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari. L’udienza è stata rinviata per poter permettere la discussione della difesa del leader di Fi: al termine il gup dovrà decidere se sollevare il conflitto di competenze fra procure o accogliere la richiesta di rinvio a giudizio.

Intanto i legali di Berlusconi hanno depositato delle memorie, in cui invitano il gup Francesca Christillin a interpellare la Cassazione sulla questione della competenza territoriale. Secondo la loro tesi, l’eventuale reato di corruzione in atti giudiziari si consumerebbe nel momento in cui viene emesso l’assegno circolare con cui fece il versamento di denaro a Bonasia. La causa, quindi, dovrebbe essere celebrata a Milano, ma il tribunale meneghino si è pronunciato contrariamente. Per questo gli avvocati chiedono di interpellare la Suprema Corte.

Riabilitazione, il Pg non si oppone

La procura generale di Milano ha deciso di non opporsi alla riabilitazione concessa a Silvio Berlusconi dal Tribunale di Sorveglianza che lo ha reso di nuovo candidabile. Il provvedimento era già esecutivo.

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