Processo Open Arms, Giorgia Meloni dice che Richard Gere è un attore in cerca di visibilità
Il processo a Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e di rifiuto d'atti d'ufficio per la vicenda della nave umanitaria Open Arms è entrato ieri nel vivo, con la prima udienza che si è svolta nell'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, in cui ha presenziato anche il segretario della Lega. Durante l'udienza di ieri sono stati ammessi tutti i testi: verranno sentiti, oltre all’ex presidente del Consiglio Conte e alla ministra Lamorgese, anche l’attore Richard Gere e l’ex premier maltese Joseph Muscat.
La presidente di Fdi Giorgia Meloni ha preso le difese di Salvini, cercando di screditare Richard Gere: "Ma quanto può essere credibile una nazione nella quale si consente a un attore in cerca di visibilità di testimoniare contro un ex ministro della Repubblica deridendo le nostre istituzioni? Siamo veramente oltre il limite della decenza".
È stato il legale di parte civile della Open Arms a richiedere la deposizione di Richard Gere. L'attore nell'agosto del 2019, nei giorni in cui la nave era bloccata in mare per il divieto di sbarco, salì a bordo della nave per verificare di persona le condizioni dei 147 migranti trattenuti a bordo.
L'avvocata di Salvini, Giulia Bongiorno, ha detto ieri di non avere nulla contro la richiesta di far deporre anche l'attore, "anche se la riteniamo sovrabbondante", ha aggiunto. Sul punto si è invece opposto il procuratore Lo Voi: "Il teste deve essere sentito in quanto possa fornire un contributo utile e magari non sovrabbondante. Al di là degli aspetti di spettacolarizzazione della presenza di un famoso attore internazionale che potrebbe avere, sinceramente non credo interessi alla procura. Devo dire che ci sono da parte del nostro ufficio ben altri e ben più qualificati testi che possano essere in grado di riferire sulle condizioni complessive dell'imbarcazione sullo stato dei naufraghi".
Le reazioni
Il leader della Lega attacca "Ditemi voi quanto è serio un processo in cui a testimoniare sulla mia cattiveria verrà Richard Gere da Hollywood". E aggiunge sui social: "Tutto a spese degli italiani…".
Ma le critiche di Giorgia Meloni al famoso attore, che secondo la leader di Fratelli d'Italia sarebbe solo a caccia di celebrità pur essendo una star di fama mondiale, generano diverse reazioni ironiche. "Addirittura oggi Meloni supera ogni limite del ridicolo quando arriva ad accusare Richard Gere di essere alla ricerca della notorietà. Ma davvero da quelle parti pensano e ci credono a queste sciocchezze?", ha commentato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, sottolineando "l'abisso gigantesco" che "separa i concetti" espressi oggi dal Papa "dalle parole ciniche e rancorose dei rappresentanti della destra italiana".
È intervenuto anche Matteo Orfini (Pd), con un tweet pieni di sarcasmo: "Ha ragione Giorgia Meloni, in effetti attori sconosciuti e alle prime armi come questo tal Richard Gere farebbero di tutto per un po' di visibilità"