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Processo Mills

Processo Mills, Berlusconi oggi sarà in aula

Il Cavaliere sarà in aula per il processo che lo vede imputato per la presunta corruzione dell’avvocato inglese. Prevista la testimonianza di Maria De Fusco, amministratrice del conto sul quale sarebbe passata la mazzetta.
A cura di Alfonso Biondi
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Berlusconi fuori dal Palazzo di Giustizia
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I guai giudiziari per Silvio Berlusconi non finiscono mai. L'ultimatum della Procura di Napoli- che aveva intimato al Presidente del Consiglio di scegliere una data per presentarsi in aula- è scaduto ieri e l'ipotesi di un accompagnamento coatto non è assolutamente da escludere. Insomma, il fronte napoletano, quello del caso Tarantini, è caldissimo.

Oggi, però, a tener banco è la nuova udienza milanese del processo Mills, un'udienza che, come annunciato nei giorni scorsi, vedrà la presenza in aula del Cavaliere. Per essere presente al dibattimento, Berlusconi ha annullato la trasferta a New York dove era atteso, assieme agli altri leader mondiali, all'assemblea dell'Onu sul conflitto tra  Israele e Palestina, sulla situazione  libica, su quella siriana e sull'Afghanistan.

Una scelta dettata dalla forte necessità di controbattere le accuse a suo carico in un'udienza che vedrà la deposizione in videoconferenza di Maria De Fusco, amministratrice del fondo Struie; sul fondo in questione, secondo la ricostruzione dei pubblici ministeri, transitarono i 600mila dollari che sarebbero serviti a remunerare le testimonianze reticenti dell'avvocato inglese David Mills rilasciate in alcuni processi a carico di Berlusconi. Per quelle testimonianze Mills, ritenuto colpevole nei primi due gradi di giudizio, se l'è cavata grazie a una salvifica prescrizione.

La versione di Berlusconi sulla faccenda non cambia. Il Cavaliere ha sempre dichiarato di non conoscere l'avvocato inglese e, come affermato in un'intervista a Bruno Vespa del 2008 (contenuta anche nel libro di quest'ultimo "Viaggio in un'Italia diversa")  Mills "era uno dei tantissimi avvocati di cui all’estero si era servito occasionalmente il gruppo Fininvest. Io non ricordo di averlo mai conosciuto". Quei 600mila euro versati sul conto di Mills sarebbero quindi da intendersi esclusivamente come "un compenso professionale". Nel processo in questione, l’accusa che pende sul capo del Capo del governo è quella di corruzione in atti giudiziari.

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