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Processo Dell’Utri, Alfano: “Commenti violenti da parte del partito dei giudici”

Il segretario del Pdl denuncia le violente dichiarazioni di alcuni esponenti della magistratura dopo la sentenza della Cassazione sul processo Dell’Utri. Poi attacca: “La magistratura è divisa in partiti”.
A cura di Alfonso Biondi
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Alfano

Il segretario del Pdl Angelino Alfano torna sulla sentenza Dell'Utri. E, da Udine, punta il dito contro quello che definisce "il partito della magistratura": "Ho letto commenti violenti sulla sentenza da parte del partito della magistratura – ha dichiarato l'ex Ministro della giustizia- quando le sentenze erano di loro gradimento, dicevano che le sentenze non si commentano". Esternazioni certamente pesanti che arrivano due giorni dopo la decisione della Corte di Cassazione di annullare con rinvio il processo di secondo grado, nel quale il senatore Marcello Dell'Utri era stato condannato a 7 anni di reclusione per l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Alfano: "La magistratura è divisa in partiti"- Il segretario del Pdl ha affermato di aver letto sui giornali usciti questa mattina alcune dichiarazioni "in cui si chiede di cancellare quella sentenza". Poi un'altra vigorosa stoccata al "partito dei giudici": "La magistratura- ha sottolineato l'ex Guardasigilli- è divisa in partiti che per eufemismo si chiamano correnti; correnti che fanno congressi e che hanno iscritti". Alfano risponde così alle dichiarazioni rilasciate da alcuni esponenti della magistratura in relazione alla sentenza della Cassazione sul caso Dell'Utri. Dichiarazioni che continuano a susseguirsi anche nelle ultime ore.

Caselli: "Imbarazzanti le parole di Iacoviello"- In un'intervista a Repubblica, il procuratore di Torino, ed ex capo della procura di Palermo, Giancarlo Caselli è tornata sulla faccenda, evidenziando che la requisitoria di Iocoviello, sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, non ha ferito solo lui, "ma Giovanni Falcone che ha teorizzato e concretizzato nei maxiprocessi il concorso esterno in associazione mafiosa". Caselli ha definito le parole di Iacoviello "quantomeno imbarazzanti", aggiungendo che il Consiglio superiore della Magistratura ha punito colleghi per molto meno.

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