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Processo breve: scontro verbale tra Fini e La Russa in Parlamento

Il ministro La Russa rivolge un “Vaffa” al presidente Gianfranco Fini, nella Camera scoppia il caos dopo il lancio di monetine del Popolo Viola all’esterno di Montecitorio.
A cura di Alessio Viscardi
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La discussione sul processo breve è aggiornata a domani mattina dopo che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, si sono scambiati parole pesanti e insulti durante il dibattimento. Motivo dello scontro, l'assalto da parte di militanti Pd e Popolo Viola – giunti fino alla soglia di Montecitorio senza alcun tipo di protezione da parte delle forze dell'ordine – al ministro La Russa, accolto con cori da stadio e il lancio di monetine di craxiana memoria. La seduta è stata sospesa dal presidente della Camera dopo che il ministro La Russa, nel denunciare quanto avvenuto all'esterno del Parlamento, ha cominciato a insultare lo stesso Fini.

La grande causa dello scontro di oggi è stata la discussione sul processo breve e sulla prescrizione breve. La maggioranza ha invertito l'ordine del giorno in Aula, esaminando immediatamente il provvedimento sulla prescrizione breve. Le opposizioni, in un nuovo Aventino, hanno abbandonato la Camera al grido “Vergogna, vergogna” mentre si è registrato un litigio in aula tra Rosi Bindi e Massimo D'Alema. Alla ripresa dei lavori, lo scontro tra le due ali del Parlamento è degenerato assieme alla situazione all'esterno.

La Russa ha rivolto un “Vaffa” al presidente della Camera, Gianfranco Fini, che per risposta ha chiesto il rispetto della Presidenza, per poi sospendere la seduta. All'uscita della Camera, Fini ha rivolto parole di fuoco ai giornalisti riguardo il suo ex-braccio destro all'interno di An: “Curatelo”. Lo scontro ha avuto luogo quando il Ministro, disturbano la prosecuzione dei lavori durante l'intervento del capogruppo Pd Dario Franceschini, si è alzato per applaudirlo goliardicamente e deriderlo.

Situazione tesa all'esterno di Montecitorio, dove è intervenuta la presidente del Pd, Rosi Bindi, per chiedere alle centinaia di dimostranti del Popolo Viola di sciogliere l'assedio nel rispetto delle istituzioni. All'arrivo dei membri del Pdl, infatti, i manifestanti avevano lanciato una sassaiola di monetine urlando: “vergogna”, “mafiosi”, “ladri”.

Sulla decisione di invertire l'ordine dei lavori per favorire l'approvazione della norma sulla prescrizione breve, Dario Franceschini aveva tuonato: “Questa è l’ultima delle vergogne, se non avete la forza morale di fermarvi, almeno provate vergogna per un’altra pagina nera della Repubblica”.

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