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Procaccini (FdI) nega di aver fatto il saluto gladiatorio: “Eravamo vicini e mi hanno preso il gomito”

L’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini appare nell’inchiesta Gioventù Meloniana di Fanpage.it mentre saluta un uomo, presente a un evento dei giovani di FdI, stringendogli l’avambraccio. Ma Procaccini si è difeso dicendo che non si tratta di un saluto gladiatorio, diffuso in ambienti di estrema destra, bensì di una casualità.
A cura di Luca Pons
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"Ero troppo vicino a una persona, uno di noi ha preso il bicipite, lui mi ha afferrato il gomito". Questa è la giustificazione che Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d'Italia da poco rieletto e co-presidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo, ha dato per le immagini diffuse da Fanpage.it. Per l'inchiesta Gioventù Meloniana, una giornalista si è infiltrata per mesi dentro Gioventù nazionale, movimento giovanile di Fratelli d'Italia. Riprendendo gli incontri di Gn, le telecamere di Fanpage hanno immortalato anche diversi esponenti di punta del partito. Tra cui proprio Procaccini. Filmato mentre, durante un evento in una sede di Gioventù nazionale, salutava un altro presente prendendogli l'avambraccio.

La gestualità, vedendo le immagini in movimento, è piuttosto evidente. Ma per Procaccini non si è trattato del saluto gladiatorio – uno dei più utilizzati dai movimenti di estrema destra – bensì di una sfortunata coincidenza. L'europarlamentare si sarebbe trovato "troppo vicino" alla persona che voleva salutare, e per caso i due si sarebbero afferrati "il bicipite" e "il gomito". Nonostante il video mostri che il saluto è iniziato quando Procaccini e l'altro uomo si trovavano uno di fronte all'altro, in uno spazio per nulla stretto. E nonostante anche due deputati di Fratelli d'Italia, Marco Perissa e Paolo Trancassini, siano stati ripresi mentre si scambiavano lo stesso saluto.

Procaccini al quotidiano Domani ha dato la sua versione sul saluto, e ha sminuito i contenuti dell'inchiesta: "Dopo mesi da infiltrati nel movimento giovanile il massimo che trovano è qualche ragazzetto che urla ‘duce duce' come fanno allo stadio". Dimenticando forse i cori di Sieg heil, le commemorazioni ai militanti fascisti con il rito del ‘Presente', i saluti romani, i concerti di musica rock identitario, le chat razziste e omofobe, e molti altri passaggi che hanno sollevato l'indignazione delle opposizioni.

Le immagini dell'eurodeputato hanno portato alla reazione della presidente del gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez, che ha dichiarato: "Tra i tanti video scandalosi, c'è una foto che mostra chiaramente il co-presidente dell'Ecr Procaccini mentre fa il cosiddetto ‘saluto fascista'". Procaccini ha risposto con una denuncia per diffamazione: "E chiederò nella Conferenza dei Presidenti della prossima settimana che si stigmatizzi formalmente questo modo inaccettabile di fare politica".

Perché il saluto gladiatorio è un saluto fascista

L'origine del saluto gladiatorio è poco chiara: alcune fonti lo riconducono all'epoca romana, come saluto utilizzato appunto tra gladiatori o tra militari, afferrandosi l'avambraccio per mostrare di non avere armi nascoste. Ciò che è certo è che ad adottarlo sono stati i gruppi di estrema destra italiani negli ultimi decenni. La presunta origine romana è un tratto condiviso anche con l'altro, più celebre, saluto fascista: il saluto romano, appunto, con il braccio e la mano tese.

Questo fu utilizzato dai fascisti italiani e poi dai nazisti tedeschi, ispirandosi a un'iconografia dell'antica Roma che poi in realtà è stata smentita da vari storici: con tutta probabilità, il ‘saluto romano' ha ben poco a che fare con i romani, e molto con la fascinazione del regime fascista alle opere che, secoli dopo, ritraevano quell'epoca. In ogni caso, come detto, a prescindere dall'origine non c'è dubbio che il saluto gladiatorio sia poi stato utilizzato negli anni dai militanti di estrema destra e neofascisti, diventandone il modo più comune per salutarsi.

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