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Procaccini (Fdi) difende ancora la Gioventù Meloniana: “Saluto romano si fa anche allo stadio, è solo stupida ribellione”

Nicola Procaccini torna a difendere i giovani meloniani. Il saluto fascista è ‘un gesto di ribellione, niente più di questo”, dice l’europarlamentare di Fratelli d’Italia.
A cura di Giulia Casula
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Nicola Procaccini torna a difendere i giovani meloniani. Il saluto fascista è ‘un gesto di ribellione', secondo l'europarlamentare di Fratelli d'Italia.

Il presidente del gruppo dei Conservatori e riformisti europei, intervistato dalla Bbc, minimizza le azioni compiuta da alcuni esponenti di Gioventù nazionale e raccontate nell'inchiesta sotto copertura di Backstair, il team investigativo di Fanpage.it.

"Puoi trovare gente soprattutto negli stadi che fa il saluto romano, ma loro non sanno niente del fascismo, fanno quel gesto solo perché è contro il sistema", è la risposta dell'eurodeputato riguardo i gesti inneggianti al Trentennio messi in mostra dalla giovanile di Fratelli d'Italia.

Di fronte alle domande del giornalista inglese, che dichiara di aver visto l'inchiesta di Fanpage che "mostra membri giovani del vostro partito fare i saluti fascisti e nazisti, urlare ‘Sieg Heil’, chiamare “zio Benito” Mussolini", Procaccini sposta l'attenzione sui metodi del lavoro giornalistico più che sui contenuti.

"L'inchiesta non è stata corretta", commenta, come più volte ribadito da diversi esponenti del suo partito. Negli scorsi mesi la stessa premier Meloni aveva contestato il tradizionale metodo del giornalismo undercover, parlando di "modalità da regime" e di "pericolo per la democrazia".

Per Procaccini insomma, alzare il braccio teso come erano soliti salutarsi fascisti e nazisti non è altro che "una ribellione stupida contro il sistema e la società", spiega. "È uno stupido gesto di ribellione, niente più di questo", dice ancora.

Per Procaccini, Giorgia Meloni è la "persona giusta al momento giusto"

Nell'intervista con la rete britannica, Procaccini non ha mancato di elogiare la premier, definendola una donna pragmatica. "Lei è sempre pragmatica. La conosco da quando eravamo ragazzini, siamo cresciuti insieme, ed è sempre rimasta la stessa. Lei è una donna, e forse le donne sono più pragmatiche degli uomini", ha detto. "Forse è una delle ragioni per cui lei è la prima donna a guidare l’Italia: la persona giusta al momento giusto", ha aggiunto.

Al termine del colloquio, l'eurodeputato ha scritto su X: "Mezz’ora sotto torchio del famigerato giornalista Stephen Sackur. In inglese… Alla fine ero sudato come se avessi corso la maratona".

L'intervista è stata anche l'occasione, per il giornalista britannico, per rilevare le contraddizioni del governo su diversi temi: dall'emergenza migranti all'Ucraina, fino al razzismo. "Gli italiani non sono razzisti in genere, sono persone dalla mentalità aperta", ha rassicurato il presidente di Ecr.

Sackur è tornato allora sul murale dedicato alla pallavolista Paola Egonu, vandalizzato con della vernice rosa, e sulle controverse dichiarazioni del generale Roberto Vannacci. "Non ho mai messo in dubbio la sua italianità, ma continuo a ribadire che i suoi tratti somatici non rappresentano la maggioranza degli italiani", aveva detto l'eurodeputato leghista dopo la conquista dell'oro dalla nazionale femminile del volley ai giochi olimpici.

"Non è nel mio partito, è stato eletto nell’Europarlamento, e la sua non è la mia opinione", ha sviato Procaccini. "Penso che Paola Egonu sia italiana come me, il colore della pelle non conta. Il problema è che devi amare il tuo paese, e Paola Egonu lo ama. A noi importa questo", ha concluso.

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