Primo ok alla manovra in Senato: tutte le novità, dal taglio del cuneo alle pensioni
A ridosso di Natale la manovra ha ottenuto ieri il via libera del Senato, con 109 voti a favore, 72 contrari e 2 astenuti, dopo che il governo aveva incassato la fiducia (112 sì, 76 no, 3 astenuti). Poi toccherà a Montecitorio, che avvierà l'esame il 28 dicembre per concluderlo il 29, così da evitare l'esercizio provvisorio. Non ci sarà tempo per altre modifiche, verrà quindi confermato il testo uscito da Palazzo Madama, dove l'ammontare della manovra è salito a 32 miliardi, portando a un aumento di 15,7 miliardi del deficit.
Il resto delle coperture, circa 17 miliardi, arrivano da tagli alla spesa (8,6 miliardi) e maggiori entrate (8,5 miliardi). Gran parte delle risorse servono a finanziare le misure su cui il governo ha puntato maggiormente, e cioè il taglio del cuneo fiscale e la nuova Irpef a tre aliquote. Ci sono alcune novità, dalle pensioni di medici e statali alla rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo Stretto, arriva nel corso della conversione in Parlamento, nonostante l'ordine imposto alla maggioranza di non presentare emendamenti.
Al Senato infatti è stata adottata una procedura insolita, con i gruppi di maggioranza che seguendo l'invito del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non hanno presentato emendamenti in Commissione. Le proposte di modifica della maggioranza, di fatto, sono state veicolate attraverso emendamenti dei relatori. Una procedura che, secondo le opposizioni, avrebbe distorto la normale dialettica parlamentare.
Vediamo quali sono le principali modifiche al testo arrivate in Senato, dal via libera ai quattro emendamenti presentati dal governo, passando per l’ok a quelli dei relatori.
Le novità della manovra, dopo l'ok del Senato
Nessuna proroga per il Superbonus
Non c'è stato spazio per una modifica in extremis per inserire la proroga del Superbonus 110, anche perché negli ultimi giorni, si è parlato di un possibile decreto ad hoc che preveda un Sal (Stato avanzamento lavori) straordinario al 31 dicembre per i lavori effettuati con il Superbonus entro il 31 dicembre 2023. Il provvedimento dovrebbe arrivare con il Cdm del 28 dicembre.
Confermato il taglio del cuneo
Viene confermato il taglio del cuneo già in vigore da luglio (6 punti in meno per i redditi fino a 35mila euro e 7 per quelli fino a 25mila). Ma la riduzione non sarà applicata alle tredicesime ed è finanziata solo per il 2024. Per rafforzarne l'effetto arriva anche la nuova Irpef, che passa da quattro a tre aliquote con l'accorpamento dei primi due scaglioni (l'aliquota del 23% sarà applicata sui redditi fino a 28mila euro): le due misure, taglio cuneo e Irpef, secondo il Tesoro, porteranno a un aumento delle buste paga dei dipendenti fino 1.298 euro annui.
Pensioni
Alcuni correttivi sono stati introdotti dopo le polemiche scatenate dal taglio alle pensioni di 732mila dipendenti pubblici, nei prossimi vent’anni. Vengono esclusi dal taglio coloro che maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia e anticipata entro il 31 dicembre del 2023. Il correttivo è previsto anche per chi andrà in pensione di vecchiaia, a 67 anni, dal 2024 in poi.
Per i medici è stata introdotta un'altra modifica: per chi andrà in pensione anticipata dall’anno prossimo, il taglio è ridotto di un 36esimo per ogni mese in più al lavoro, fino ad azzerarsi con tre anni di lavoro in più. I medici inoltre potranno restare al lavoro fino a 70 anni. La sforbiciata colpisce invece tutti gli altri dipendenti pubblici che andranno in pensione anticipata: l'assegno sarà decurtato.
Ponte sullo stretto
Novità anche in materia di infrastrutture. È l’ambito su cui è intervenuto il governo con un quarto emendamento che ha regolato una ripartizione dei fondi destinati al Ponte sullo Stretto di Messina, prevedendo anche che parte della copertura derivi dalle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (718 milioni arriveranno dai ministeri, 1,6 miliardi invece da Calabria e Sicilia). Innanzitutto, si stabilisce che per consentire l’approvazione da parte del Cipess entro il 2024 del progetto definitivo sia autorizzata la spesa complessiva di 9.312 milioni di euro: 607 milioni di euro per l’anno 2024, 885 milioni per il 2025, 1.150 milioni per il 2026, 440 milioni per il 2027 1.380 per il 2028, 1.700 per il 2029, 1.430 milioni per il 2030, 1.460 milioni per il 2031 e 260 milioni per il 2032.
Mutui
Per tutte le categorie con accesso prioritario al Fondo di garanzia mutui prima casa (quindi le famiglie numerose, ma anche i giovani under 36) la garanzia del fondo rimane operativa, per il solo 2024, anche in caso di surroga del mutuo originariamente acceso per la prima casa, nel caso in cui le condizioni economiche rimangano sostanzialmente invariate o siano migliorative di quelle originarie e comunque "non abbiano impatti negativi sull'equilibrio economico-finanziario del Fondo medesimo".
Affitti brevi
Chi affitta immobili con affitti brevi potrà optare per la cedolare secca al 21% per un solo immobile affittato, da individuare in sede di dichiarazione dei redditi. Gli altri eventuali immobili affittati a uso vacanze saranno invece tassati con cedolare secca al 26%.