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Primo maggio, Meloni: “Celebriamo la festa dei lavoratori con un pacchetto di misure da 5 miliardi”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha postato un video sui social in occasione del Primo Maggio, ricordando le misure per il lavoro appena varate: “La principale di queste misure è l’esonero dal pagamento del 100% dei contributi previdenziali per due anni se si assumono giovani sotto i 35 anni”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto gli auguri per il Primo Maggio con un video postato su Facebook sul suo profilo: "Primo maggio, festa dei lavoratori. Anche quest'anno abbiamo deciso di celebrare questa data così importante nell'unico modo che conosciamo, e cioè dando risposte concrete agli italiani e in particolare a quegli italiani che ogni giorno si rimboccano le maniche e con il proprio lavoro contribuiscono alla ricchezza della nostra nazione" ha detto la premier, ricordando il provvedimento varato ieri in Consiglio dei ministri e quello di un anno fa.

"Con questo decreto ci occupiamo ancora di lavoro, lo facciamo con un pacchetto di misure che nell'ambito di un programma che vale complessivamente oltre 5 miliardi di euro, vuole creare nuova occupazione soprattutto nel Mezzogiorno", ha evidenziato la presidente del Consiglio, che ieri però non ha partecipato alla conferenza stampa con il ministro Fitto e il viceministro Leo, per esporre le nuove misure.

"La principale di queste misure – ha ricordato – è l'esonero dal pagamento del 100% dei contributi previdenziali per due anni se si assumono giovani sotto i 35 anni che non hanno mai avuto contratti a tempo indeterminato, a patto che vengano assunti con contratto stabile, cioè se assumi un giovane a tempo indeterminato, per 2 anni allo Stato non devi nulla nel limite di 500 euro al mese. Vale in tutta Italia e nelle regioni del Mezzogiorno il provvedimento vale, però, anche per gli over 35 che sono disoccupati da almeno 2 anni". Meloni ha quindi precisato: "La decontribuzione vale per le donne, vale per le donne a prescindere dall'età su tutto il territorio nazionale con maggiore accessibilità al beneficio per le donne che vivono nelle regioni del Mezzogiorno".

"Da quando noi siamo arrivati al governo gli occupati in Italia sono cresciuti di oltre mezzo milione, abbiamo toccato il record di occupazione, il record di occupazione femminile, i contratti stabili aumentano, la precarietà diminuisce", ha sottolineato, parlando di dati dei quali "andiamo estremamente fieri, che sono stati salutati con soddisfazione anche dal presidente Sergio Mattarella, che voglio ringraziare per le sue parole molto importanti".

"In questi 16 mesi – ha aggiunto – ci siamo occupati di aiutare le imprese ad assumere, perché dobbiamo sempre ricordare che non è lo Stato a creare occupazione e ricchezza, ma sono le imprese e i loro lavoratori che lo fanno, il compito dello Stato è mettere quelle imprese e quei lavoratori nella migliore condizione per creare quella ricchezza. Lo abbiamo fatto con una serie di norme molto concrete che ci hanno permesso di ottenere ottimi risultati sul fronte del mercato del lavoro".

L'aumento dell'occupazione "non significa che vada tutto bene. Bisogna continuare a lavorare, a fare di più e a farlo meglio. Per questo sempre nell'ultimo Consiglio dei ministri abbiamo approvato un altro importante decreto, un decreto molto corposo che riforma le politiche di coesione. Sono quelle politiche che servono a combattere i divari, le disparità tra i territori, un decreto che punta a spendere nel modo migliore le risorse europee e nazionali per la crescita e lo sviluppo nella Nazione e in particolare nel Mezzogiorno", ha detto la premier, citando il decreto Coesione. "Parliamo complessivamente – ha spiegato – di circa 74 miliardi di euro dei quali 42 sono fondi europei. Risorse molto preziose che però troppo spesso in passato non sono state spese o non sono state spese adeguatamente, e che con questo decreto sarà invece possibile mettere a terra in tempi certi e veloci". 

Ieri il Presidente della Repubblica in effetti ha affermato che i dati sull'occupazione, anche quella delle donne, sono positivi, ma ha anche detto che non bisogna dimenticare "le disparità sociali e territoriali che perdurano; gli esclusi; il fenomeno dei lavori precari e sottopagati. Il basso livello retributivo di primo ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, che induce tanti di loro a recarsi all'estero a condizioni migliori – ha aggiunto il Capo dello Stato – Non vanno dimenticate le difficoltà di chi sopporta una disabilità, il peso degli oneri di assistenza che non di rado spingono nel bisogno anche famiglie di chi un lavoro ce l'ha". 

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