video suggerito
video suggerito

Primo maggio, Mattarella dice che non bisogna arrendersi all’idea che possa esistere il lavoro povero

In vista del 1° maggio il presidente della Repubblica ha parlato del lavoro povero, della precarietà e delle mille discriminazioni, oltre che dei troppi morti a causa degli infortuni sul luogo di lavoro. Infine, Sergio Mattarella ha augurato a tanti giovani un “buon Concertone”.
A cura di Annalisa Girardi
125 CONDIVISIONI
Immagine

"Viva il lavoro. Viva il Primo maggio. Viva la Costituzione": sono state le esclamazioni con cui Sergio Mattarella ha concluso il suo lungo discorso sulla Festa dei lavoratori, pronunciato mentre era in visita al distretto della Meccatronica di Reggio Emilia. "Buona festa del lavoro a chi il lavoro ce l'ha. A chi lo crea e a chi lo difende. A quanti non hanno lavoro e lo cercano. Ai giovani che si vanno formando", ha aggiunto il presidente della Repubblica.

Sono tanti i temi toccati da Mattarella. In primis quello del lavoro povero: "Mentre si riaffaccia la tentazione di arrendersi all'idea che possa esistere il lavoro povero, la cui remunerazione non permette di condurre una esistenza decente, è necessario affermare con forza, invece, il carattere del lavoro come primo, elementare, modo costruttivo di redistribuzione del reddito prodotto", ha detto.

Non ci può essere una vera crescita, se la precarietà dilaga. E, ha sottolineato il capo dello Stato, il mercato del lavoro deve sempre tenere a mente i principi della Costituzione. "Un nuovo mondo del lavoro si affaccia e si affianca a quello esistente e dobbiamo saper inverare i principi costituzionali nei nuovi modelli produttivi con eguale saldezza".

Il lavoro, ha proseguito, del resto rimane lo strumento più importante di lotta alle diseguaglianze. E lo ha definito da un lato come "un esercizio pieno dei diritti di cittadinanza" e dall'altro come "antidoto, come strumento efficace per combattere in modo proficuo discriminazioni e illegalità diffuse".

Insomma, il lavoro deve essere veicolo di parità sotto vari aspetti. Anche dal punto di vista del genere: "La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione", ha aggiunto Mattarella.

Infine, il presidente della Repubblica ha parlato anche della sicurezza sul lavoro. Degli infortuni e dei troppi incidenti fatali. "Bisogna porre in primo piano l'aspetto degli infortuni sul lavoro, che distruggono vite, gettano nella disperazione famiglie, provocano danni irreversibili, con costi umani inaccettabili. Sappiamo bene che le battaglie del movimento sindacale dei lavoratori hanno contribuito in modo significativo a raggiungere traguardi di progresso sociale evidenti e che l'Italia, nella sua trasformazione, ha compiuto giganteschi passi di crescita e di progresso. Ma le contraddizioni tendono sovente a riprodursi, come in ogni vicenda umana".

Per poi concludere augurando a tanti giovani un "buon Concertone".

125 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views