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Primi guai per Renzi: il sottosegretario Gentile e il caso del giornale censurato

Primi guai per la squadra di governo di Renzi, il sottosegretario Antonio Gentile accusato di pressioni per fermare l’articolo sul figlio indagato.
A cura di A. P.
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Il neo sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Antonio Gentile, potrebbe diventare uno dei primi problemi per il nuovo governo di Matteo Renzi. Il senatore Gentile, fedelissimo di Alfano, infatti, non solo è finito in un’inchiesta sulla sanità calabrese, ma da pochi giorni è stato accusato di voler censurare un giornale locale. In pratica il neo sottosegretario servendosi dello stampatore Umberto De Rose avrebbe fatto pressioni perché il quotidiano L’Ora della Calabria non pubblicasse la notizia di un'indagine della Procura di Cosenza a carico del figlio Andrea, indagato per abuso d'ufficio, falso ideologico e associazione per delinquere. Secondo quanto raccontato dal direttore del giornale calabrese, Luciano Regolo, l’editore, contattato dallo stampatore Umberto De Rose, che si era fatto mediatore della famiglia Gentile, aveva cercato di convincerlo a non pubblicare la notizia sul figlio del Sottosegretario. In una telefonata, poi pubblicata su youtube, De Rose sentendo che la proposta era stata rifiutata aveva cercato di convincerlo usando anche parole minacciose. “Il cinghiale, quando viene ferito, ammazza tutti” ha detto nella telefonata lo stampatore. Sta di fatto che nonostante la resistenza del direttore Regolo, nella notte tra il 18 e il 19 febbraio lo stampatore ha fatto sapere che il giornale non poteva andare in stampa per un guasto alle rotative.

Il  senatore intanto ha smentito le pressioni e ha annunciato di aver dato “mandato ai legali di proporre immediatamente querela nei confronti di quanti mi hanno accusato di essere il responsabile di una storia incredibile rispetto alla quale sono totalmente estraneo".  La Procura di Cosenza comunque ha aperto un’indagine, dopo le denunce del direttore de L’Ora della Calabria che dal suo canto si dice pronto a presentare tutte le prove tra cui la telefonata pubblicata tra lo stampatore Umberto De Rose, e l'editore de l'Ora della Calabria, Alfredo Citrigno, che confermerebbe quanto dichiarato dal direttore Regolo.

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