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Primarie Pdl: si candida anche Giorgia Meloni

L’ex Ministro della gioventù scioglie ogni riserva e annuncia la sua candidatura alle primarie del Pdl per sfidare il segretario Alfano.
A cura di Antonio Palma
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Primarie Pdl: si candida anche Giorgia Meloni

Si delinea sempre di più la squadra degli sfidanti al segretario nazionale Angelino Alfano alle prossime primarie del Pdl per la premiership alle elezioni politiche. Anche Giorgia Meloni infatti ha sciolto ogni riserva e ha deciso di candidarsi presentando la dichiarazione di disponibilità come prevede il regolamento delle primarie del Pdl. Una candidatura sofferta come spiega lei stessa non solo perché riguarda la guida del partito, ma anche perché richiede una rottura con il passato. L'ex Ministro della gioventù conferma che il suo programma è bene diverso dal segretario, ad esempio "io sono per il bipolarismo e per un no chiaro all'esperienza Monti" spiega Meloni, ricordando che Alfano invece sul tema resta ancora indeciso. "Penso che valga la pena di dire cose con chiarezza e capire quanto certe idee hanno un consenso" ha continuato la deputata che ha dichiarato di non aver parlato con Berlusconi della sua candidatura alle primarie del Pdl.

Fuori chi ha incarichi da troppi anni – Del resto quella della Meloni sarà una candidatura per il rinnovamento del partito visto che come lei stessa ha spiegato "un problema di rinnovamento c'è e va fatta una riflessione su tutta quella generazione che sta in Parlamento dal '94". Ai microfoni di Skytg24 l'ex Ministra  annuncia di aver già chiesto un passo indietro a chi ha incarichi di responsabilità a livello nazionale nel Pdl, ma è sicura di non restare sola in questa sfida perché "sono una persona abituata a misurarsi con il consenso". Una candidatura dunque anche per spezzare quel blocco storico del partito che appoggia il segretario, in quanto spiega Meloni "non penso che si faccia un favore al Pdl blindandosi tutti attorno alla candidatura di Alfano perché possiamo far vincere il segretario Alfano con il 90% dei consensi ma renderlo il candidato premier di un partito inchiodato al 14%, oppure possiamo far vedere che nel Pdl ci sono tante idee, tante persone valide che si misurano lealmente e in modo schietto, e questo non può che rafforzare".

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