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Primarie PD 2023

Primarie Pd, la lettera di un 18enne che vota Bonaccini: “Siamo il futuro, prendici sul serio”

Domani, 26 febbraio, si vota per le primarie del Partito democratico. Abbiamo chiesto a due giovani – uno voterà per Elly Schlein, uno per Stefano Bonaccini – di spiegare il loro voto in una lettera. Ecco quella di Lorenzo De Felice, che si occupa di politiche giovanili nel Pd di Moncalieri (Torino).
A cura di Redazione
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Caro Stefano,

sono Lorenzo, ho 18 anni e vivo a Moncalieri. Sono all'ultimo anno del liceo e la mia giornata scorre tra libri e pallanuoto.

Sai, già da piccolo mi avventuravo in discorsi politici, magari ingenui, ma ho sempre avuto le idee chiare su quale fosse la parte giusta in cui riconoscersi: la sinistra. E la sinistra domenica deve farsi trovare pronta, non lamentarsi il giorno dopo! Quindi spero vengano in tanti a votarti.

C’è bisogno di un cambio di marcia che riporti il Pd a essere rappresentativo di tante persone e storie. La campagna elettorale, distaccata dalla realtà e isterica contro gli avversari, è stata un fallimento. E penso che la persona giusta a guidare il partito sia tu, Stefano. La politica è partecipazione e consapevolezza, e mi piace la tua idea di una scuola di formazione politica di partito. Questa è la scommessa che il partito deve fare: investire sulla formazione politica dei giovani, che sempre di più sono sfiduciati da una politica lontana dalla gente e vuota.

Mi piace l’idea che il Pd diventi il partito del lavoro. Riuscire a riportare il lavoro al centro del nostro programma, con riforme mirate a migliorare le condizioni dei lavoratori e abbattere il precariato, è una delle chiavi per riavvicinare il nostro partito ai bisogni della popolazione. L’Italia ha bisogno di far passi in avanti anche nel campo dei diritti, e di questa istanza il PD deve farsi porta bandiera. Negli ultimi anni ho spesso sentito parlare di responsabilità e di partito di governo. Ecco, è ora di finirla. Come hai anche affermato tu, Stefano, in questi ultimi giorni, dobbiamo governare perché ci votano e non perché ci chiamano.

Vorrei sentirmi europeo e vorrei vivere in una reale Unione europea: con una televisione e un'informazione accessibile pubblica europea, e con un esercito europeo. Ma non bisogna abbassare la guardia di fronte agli evidenti nazionalismi sovranisti che stanno proliferando in tutto il vecchio continente (e l’Italia non fa eccezione). L'aggressione fascista al liceo Michelangiolo di Firenze mi spaventa, e mi spaventano soprattutto il silenzio della presidente Meloni e le posizioni inaccettabili del suo ministro Valditara. Non si può restare indifferenti, e il Pd deve incaricarsi di combattere in modo risoluto ogni forma di fascismo.

Ti racconto una cosa: sogno di diventare medico e sono costretto a chiedere ai miei di pagarmi un corso privato, per avere qualche chance di entrare all’università, nonostante frequenti con ottimi risultati il liceo. Partiamo da qui: ti sembra normale che l’università pubblica si permetta di selezionare i suoi futuri studenti su cose che non vengono insegnate nella scuola pubblica? Quando parliamo di diritto allo studio e di pari opportunità di cosa parliamo?

È anche da cose come queste che nasce la sfiducia, il disincanto di noi ragazzi. Ci mettono davanti muri sempre più alti, ci coinvolgono in percorsi e progetti che poi si interrompono, si smentiscono gli uni con gli altri, e molti di noi smettono di credere che ci sia un senso, si isolano, pensando di essere loro a essere sbagliati.

E invece io ti voglio chiedere di non dimenticarti di noi che siamo il futuro. Prendici sul serio. Anche quando abbiamo paura, della siccità, della guerra, di non trovare una strada, un lavoro, una prospettiva. Anche quando abbiamo solo domande. È perché le risposte vogliamo trovarle insieme.

Prendici sul serio e noi saremo al tuo fianco.

Lorenzo De Felice

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