Primarie PD in Liguria: minacce di morte al portavoce di Cofferati
Il collegio di garanzia del Partito Democratico ligure ha deciso di prendersi ancora qualche giorno prima di validare le primarie di domenica scorsa: come ricorderete lo sfidante della Paita, Sergio Cofferati, ha denunciato brogli riferendo di immigrati cinesi e marocchini andati in massa a votare per la candidata renziana, risultata poi effettivamente vincitrice della consultazione. Ebbene, alle polemiche dei giorni scorsi si aggiunge un episodio ben più grave, con il portavoce di Sergio Cofferati – Andrea Contini – che nei giorni scorsi ha denunciato alla polizia di aver ricevuto tre lettere anonime contenenti minacce di morte. La prima è giunta due mesi fa, la seconda una ventina di giorni fa e la terza sabato. Tutte e tre, evidentemente, sono state inviate prima che esplodesse il "caos" intorno all'esito delle primarie. Nelle buste c'erano "santini" elettorali con la foto dell'ex segretario generale della CGIL scarabocchiata e la scritta "prima te e poi lui", o "prima lui e poi te". Nel frattempo in un seggio di Certosa la Direzione Investigativa Antimafia vuole vederci chiaro su un "anomalo" flusso di votanti di Riesi.
I garanti, nel frattempo, stanno tentando di far luce su diversi seggi nelle quattro province liguri e gran parte delle contestazioni riguardano un "curioso" boom di elettori di nazionalità marocchina, cinese e turca. Denunciati anche presunti pagamenti della "quota voto" di due euro. Una decisione definitiva dovrebbe arrivare non prima di domani. I membri del collegio sono Fernanda Contri, Matteo Cosulich, Margherita Pantano, Giuliano Pennisi e Giulio Treccani. Intanto, oltre al Partito Democratico ligure, sulla vicenda indaga anche la magistratura. Sergio Cofferati infatti subito dopo il voto aveva parlato di "casi meritevoli di esposti", che puntualmente sono arrivati. La Procura di Savona ha aperto un fascicolo per scoprire se siano stati emessi pagamenti in cambio di voti.