Primarie Pd, Elly Schlein a Napoli: “Non offro posti, ma un posto nuovo per sentirci a casa”
Alle primarie del 26 febbraio manca più di un mese, e i quattro candidati proiettati verso la segreteria del Pd continuano gli incontri sui territori. Oggi la tappa di Napoli è toccata all'ex europarlamentare Elly Schlein, che nella città ha chiuso il tour campano.
Dopo una mattinata trascorsa nel salernitano, l'ex vice di Stefano Bonaccini arriva nel capoluogo di regione per visitare la "Casa di Matteo", struttura che accoglie bambini in stato di adozione o affetti da patologie ad alta complessità assistenziale, e il Museo Civico Gaetano Filangieri.
"C'è stata un'enorme frattura con il mondo del lavoro in questi anni, per effetto anche di errori che il Pd ha fatto", ha detto l'aspirante segretaria alle telecamere di Fanpage.it. "La prima grande questione è contrastare la precarietà che sta condizionando l'esistenza di moltissime persone soprattutto al Sud, giovani e donne".
"La prima cosa da fare – ha spiegato – è quello che hanno fatto in Spagna, limitare i contratti a termine, perché sono quasi l'unica forma di contratto che conoscono tanti giovani. Vuol dire non avere una prospettiva solida per costruirsi un futuro e per uscire di casa, vuol dire abolire gli stage gratuiti perché non pagano l'affitto, vuol dire fare come chiedono i sindacati una legge sulla rappresentanza, perché questo significa spazzare via quei contratti pirata che condannano interi settori dell'economia alla precarietà".
"E Poi c'è accanto a questo la grande battaglia del Pd nel parlamento per il salario minimo, cioè una soglia sotto alla quale non si può chiamare lavoro perché è sfruttamento. Credo che sia una battaglia da fare insieme alle altre opposizioni, perché anche loro hanno presentato delle proposte sul salario minimo e mi appello a loro perché questa battaglia la proseguiamo insieme, perché purtroppo la maggioranza che governa il Paese non ha fatto passare quelle proposte, perché non vede il lavoro povero, perché ha deciso con la prima manovra di colpire i poveri anziché contrastare la povertà. Il Governo non guarda in faccia quei 3 milioni di lavoratori che anche se lavorano non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena".
"La seconda grande questione è quella delle diseguaglianze, sociali, di genere e territoriali. Stiamo contrastando con forza il disegno di legge di Calderoli sull'autonomia differenziata, perché vuole perpetuare i divari territoriali che colpiscono il Sud da molto tempo".
"Noi siamo contro quest'idea, perché pensiamo non ci possa essere il riscatto dell'Italia non possa esserci senza il riscatto del Sud".
"E c'è una terza grande questione, quella dell'emergenza climatica. Vogliamo un modello nuovo di società, perché abbassare le bollette è fondamentale nel momento in cui tutte le famiglie e le imprese stanno soffrendo il caro energia. Ma vuol dire anche eliminare le emissioni climalteranti. Quindi più chiarezza su questi temi".
"A noi non serve né un partito degli eletti, né un partito delle correnti. Ci serve un partito che sia davvero della sua comunità e che sappia ascoltarla su alcune scelte fondamentali, che non abbia paura di consultarla".
"Un pezzo del gruppo dirigente ha preferito fare altre scelte – ha aggiunto – ma va bene così, è un congresso ed è fatto apposta. A me piace quando ci confrontiamo sulle idee e sulla linea politica. Di certo io non sono una che sta offrendo posti, al massimo sto offrendo un posto nuovo da ricostruire insieme per farci sentire tutti di nuovo a casa".
Schlein propone di cambiare nome al Pd
Per Elly Schlein la proposta del cambio nome del partito dopo il congresso lanciata oggi da Provenzano, nasce "anche da Bologna, dal sindaco Lepore, ed è sicuramente un tema che può essere sottoposto agli iscritti anche se in questo momento questo congresso ci deve servire innanzitutto a mettere al centro idee, contenuti e una visione chiara, coraggiosa".
Le critiche della sfidante Paola De Micheli
"Con tutti i problemi che abbiamo, il tema è il cambio del nome del partito? Soltanto chi sta facendo il praticantato nel Pd poteva chiedere il cambio del nome…", ha commentato l'ex ministra Paola De Micheli e candidata alla segreteria dem, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, riferendosi alle parole di Schlein a Napoli.