Primarie Pd, Bonaccini primo nei sondaggi, De Micheli vota per lui: ma gli indecisi sono quasi il 40%
L'esito delle primarie del Partito Democratico, che si svolgeranno domenica prossima, non sembra già scritto. Secondo gli ultimi sondaggi infatti molti elettori potenziali sarebbero ancora indecisi tra Bonaccini e Schlein, gli ultimi due candidati rimasti in corsa, dopo che Gianni Cuperlo e Paola De Micheli sono arrivati rispettivamente al terzo e quarto posto nella sfida dei circoli.
In base all'ultimo sondaggio realizzato da Euromedia Research per Porta a Porta, gli indecisi nel campione totale sarebbero il 38,3%, mentre tra gli elettori del Pd il 23,7% non sa ancora chi votare.
Il 48,2% del campione totale si è espresso a favore del governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, mentre tra i soli elettori del Pd la percentuale sale al 55,1%. Il 13,5% degli intervistati sosterebbe invece Elly Schlein, che tra gli elettori del Pd si attesta al 21,2%.
Paola De Micheli voterà per Stefano Bonaccini
In un'intervista rilasciata a ‘la Repubblica' l'ex ministra Paola De Micheli ha detto che voterà per il governatore dell'Emilia-Romagna: "Non faremo apparentamenti, non daremo appoggi ufficiali. Alla luce della discussione all'interno del gruppo che mi ha sostenuta, ho lasciato la massima libertà di votare ‘il' o ‘la' candidata preferito. A titolo personale voterò Bonaccini e chiederò a chiunque vinca di lavorare alla riforma del partito, al nuovo statuto dei lavori, alla riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario e di avere la garanzia di assoluta contrarietà all'autonomia differenziata", ha detto al quotidiano.
"Mi costa non votare una donna – ha spiegato – Ma penso che le tesi che ho sostenuto in questo congresso siano più vicine ad alcune opinioni di Bonaccini. Ho rispetto per Schlein e spero diventi amicizia". Sul proprio risultato nella corsa alla segreteria del Pd ha detto: "È meno di quello che speravo, ma più di quello che credevo. In alcune province del Paese, in Basilicata, Sicilia, Calabria sono arrivata seconda. Però la polarizzazione nella comunicazione e nella gestione del congresso è stata tale che poteva andare anche peggio".
Adesso "mi aspetto che si possa davvero iniziare a costruire la nuova casa comune e un centrosinistra che sia realista, radicale, visionario e concreto. Noi faremo in modo di essere strumento affinché questo accada, cercando di essere utili". Secondo De Micheli al Pd manca "oltre all'innovazione, un mandato di proselitismo per i nostri iscritti che li renda protagonisti".
Al contrario di De Micheli il deputato Cuperlo non si è ancora espresso su un eventuale appoggio a uno dei due candidati che si confronteranno ai gazebo.
L'ipotesi ticket Bonaccini-Schlein
Il governatore dell'Emilia Romagna non ha confermato né smentito l'ipotesi di un ticket con Elly Schlein, all'indomani delle primarie. La parlamentare dem tra l'altro è stata anche sua vice alla Regione Emilia-Romagna, ruolo che ha lasciato mesi fa.
Bonaccini ha ribadito oggi di essere pronto a collaborare con gli altri candidati alla segreteria Pd, a cominciare dalla stessa Schlein, ma ha evitato di parlare di ticket o di altri possibili incarichi. A margine di un evento a Roma, il presidente dell'Emilia-Romagna ha spiegato: "È evidente che abbiamo alcune idee diverse altrimenti non ci saremmo sfidati. Ma facciamo parte dello stesso partito, sono contento che Elly dopo tanti altri sia tornata a iscriversi al Pd. Abbiamo bisogno di allargare la comunità". Dunque, "se vinco chiederò a lei, a Paola (De Micheli, ndr) e Gianni (Cuperlo, ndr) di darmi una mano. Poi ovviamente decideranno loro, non posso pretendere qualcosa per loro, sarebbe arroganza e poco rispetto. Se prevalesse Elly io senza chiedere niente mi metterei a disposizione per dare una mano. Decideremo quale può essere la soluzione migliore. A me l'unica cosa che interessa è rafforzare il Pd e non dividerlo".
Ma di un ruolo di vice Elly Schlein non vuole sentire parlare: "Non ha senso fare il ticket con Bonaccini, non ha senso un partito patriarcale con le donne nei ruoli di vice: il Pd necessita di una forte guida femminista, non ho offerto e non mi sono stati offerti posti, ho costruito consenso trasversale nel partito senza offrire posti a nessuno", ha detto, intervistata ad Omnibus su La7 la candidata alla segreteria del Pd, rispondendo a una domanda sulla possibilità di stringere un patto con il suo avversario prima delle primarie del 26 febbraio, che la vedesse nel ruolo di vice.
"Se tanti verranno a votarmi segretaria, ho già assicurato che avrò interesse a lavorare con tutti gli altri candidati, le forme e i modi li vedremo…", ha aggiunto. "Vorrei un partito in cui nessuno si senta più padrone delle tessere, dei circoli delle persone, il mio impegno è a non vedere più cacicchi e sultanati".