Primarie Pd, a Napoli voto macchiato dallo scandalo monetine e irregolarità delle schede
Le Primarie del Partito democratico, tenutesi in tutta Italia domenica 3 marzo 2019, che hanno sancito la vittoria del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, a nuovo leader del Pd, sono finite al centro di un nuovo scandalo a Napoli. Dopo le irregolarità testimoniate nel 2016 e nel 2017, le telecamere nascoste di Fanpage.it hanno ripreso scambi di monete, indicazioni di voto, risse e schede strappate davanti e dentro alcuni seggi del capoluogo campano, che hanno irrimediabilmente gettato più di un'ombra sulle ultime votazioni. Dunque, poco è cambiato rispetto agli anni precedenti. Nel 2011 i "cinesi" chiamati a votare, nel 2016 le monetine distribuite fuori ai seggi, nel 2017 gli immigrati prelevati dai centri d'accoglienza e portati a votare: la storia, dunque, sembra ripetersi. Ma cosa è successo, di preciso, domenica scorsa durante le Primarie del Pd a Napoli?
Il primo caso di irregolarità, documentato dai reporter di Fanpage.it con le telecamere nascoste durante la giornata di voto, si svolge al Seggio San Carlo, in Corso Amedeo di Savoia 210, in pieno centro cittadino. Qui un uomo, titolare insieme al figlio di un Caf, porta a votare i suoi assistiti e, mentre risponde ai dubbi dei clienti sul reddito di cittadinanza, annota su un registro i nomi dei votanti. "Metti la croce qua, nella grigia, così, vedi c'è scritto Maurizio Martina", spiega a una donna, continuando: "La gialla così: Pantaleone Leo al centro", con riferimento a Pantaleone – Leo – Annunziata, candidato alla segreteria regionale PD, sostenuto da Vincenzo De Luca e dal capogruppo in Regione Mario Casillo. Dopodiché lo si vede fornire ai votanti i due euro per recarsi al voto: "Ora ti dò i 2 euro prima di entrare". Non si tratta, però di un personaggio qualsiasi: il figlio, quello con cui gestisce il Caf, nel Rione Sanità, è Michele Padulano, consigliere municipale di DeMa, il partito del sindaco Luigi De Magistris.
Ma il passaggio di monetine viene documentato anche altrove. In particolare fuori al seggio di Scampia, in via Micheluzzi, dove a un elettore viene indicato di votare la lista di Zingaretti. A dare indicazioni è Ciro Froncillo, presidente della onlus "Avog", che più tardi, durante lo spoglio, si rende protagonista di una rissa, dove è presente anche la figlia, Rita Froncillo, consigliera municipale del Partito Democratico. Le nostre telecamere riprendono anche lo spoglio dello stesso seggio dove, alla fine, risultano 2 schede in più che vengono direttamente strappate dalla stessa Rita. Il padre è una vecchia conoscenza di Fanpage.it: è già stato rinviato a giudizio per aver minacciato una troupe del quotidiano online nel 2016. Infine, seggio di Ponticelli, via Atripaldi 7B: qui Aniello Esposito, detto Bobo, capogruppo del Pd al comune di Napoli, fa votare una persona che non ha con sé la tessera elettorale: "Ti faccio votare io", gli dice. Stessa scena viene ripresa dalle telecamere di Fanpage.it anche a Pontecagnano, in provincia di Salerno, dove ci sono persone che danno indicazioni di voto.