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Primarie Palermo, Borsellino fa ricorso ai garanti del Pd: “E’ un atto dovuto”

La candidata sconfitta alle primarie del centrosinistra per il sindaco di Palermo ha presentato un ricorso al Comitato dei garanti del Pd considerandolo un atto dovuto. Dopo le indagini della procura sulle presunte irregolarità del voto, all’interno dei partiti della coalizione è scontro aperto.
A cura di Antonio Palma
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La candidata sconfitta alle primarie del centrosinistra per il sindaco di Palermo ha presentato un ricorso al Comitato dei garanti del Pd considerandolo un atto dovuto. Dopo le indagini della procura sulle presunte irregolarità del voto, all'interno dei partiti della coalizione è scontro aperto.

E' ormai scontro all'interno del centrosinistra siciliano dopo i risultati delle primarie del centrosinistra per la candidatura a sindaco di Palermo e le conseguenti controversie scaturite, soprattutto dal punto di vista giudiziario. Dopo le indagini della procura palermitana sulle presunte irregolarità nel voto e l'iscrizione nel registro degli indagati di alcuni rappresentanti della lista di Ferrandelli, Rita Borsellino ha deciso di fare ricorso al Comitato dei Garanti del Pd considerandolo un atto dovuto.

La candidata favorita della vigilia e poi sconfitta precisa che il suo gesto è un atto necessario per fare chiarezza su alcuni punti perché "senza una richiesta formale, la commissione dei garanti non sarebbe potuta intervenire". Rita Borsellino conferma di aver preso atto del risultato finale delle consultazioni di domenica, ma ha chiarito che dopo i fatti di cronaca erano troppe le ombre che si sono addensate intorno all'evento per non intervenire. Dal fronte opposto del vincitore ovviamente nervosismo per quello che è considerato un attacco frontale degli alleati di coalizione che non accettano la sconfitta. Fabrizio Ferrandelli continua a sostenere la regolarità del voto e fa appello all'unità per ritrovare l'appoggio di tutti i partiti in vista della campagna elettorale delle prossime amministrative del 6 e 7 maggio.

Ferrandelli ha annunciato che oggi si recherà nel quartiere Zen nella sede dell'associazione donne insieme associate, presieduta proprio da Franca Trapani, coinvolta nelle inchieste dei carabinieri. I militari intanto proseguono nelle indagini ascoltando altre persone presenti domenica davanti al seggio dello Zen a Palermo. Nessun interrogatorio è previsto per gli indagati ma si attendono le prime conclusioni dell'inchiesta dei carabinieri per stabilire un calendario delle audizioni davanti ai Pm di Palermo e non è escluso un allargamento delle indagini.

Il collegio dei garanti del Pd si riunirà sabato mattina per le prime decisioni, ma nei partiti di centrosinistra dal Pd a Sel e all'Idv è quasi un regolamento di conti. Nel partito Democratico in molti chiedono la testa del segretario regionale Lupo che ha già annunciato di non voler fare nessun passo indietro, ma anche un ripensamento della politica locale al segretario nazionale Bersani. Anche nell'Idv è quasi scontro tra l'ex sindaco Orlando che ha minacciato di non appoggiare il fuoriuscito dal partito Ferrandelli alle amministrative e il leader nazionale Di Pietro che invece vuole spegnere ogni polemica. Il Senatore Lumia del Pd, grande sostenitore di Ferrandelli, ribadisce la necessità di riunirsi intorno al vincitore ricordando che "c'è una regola d'oro, chi vince le primarie poi è il candidato di tutti. È la democrazia".

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