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Primarie Napoli: De Magistris si candida come sindaco, ma il Pd non lo vuole

Luigi De Magistris si propone come candidato del centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Napoli, dopo il caos delle primarie che hanno visto vincere il contestatissimo Andrea Cozzolino, delfino di Antonio Bassolino. Ma il centrosinistra non converge.
A cura di Alessio Viscardi
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CSM - Audizione del PM Luigi De Magistris

Luigi De Magistris si propone come candidato del centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Napoli, dopo il caos delle primarie che hanno visto vincere il contestatissimo Andrea Cozzolino, delfino di Antonio Bassolino. Sono passati quasi due mesi dalle primarie di Napoli, voto su cui grava l'ombra dei brogli elettorali e della camorra. Al fine di trovare un nome condiviso, dopo il rifiuto del magistrato Raffaele Cantone, l'Idv propone il nome di un altro ex-pm. Ma sul nome di De Magistris, il centrosinistra non converge e il commissario inviato da Pier Luigi Bersani a Napoli, Andrea Orlando, afferma che c'è ancora una possibilità che Cantone accetti di candidarsi. Il segretario nazionale del Pd aveva fissato per il 28 febbraio il termine ultimo per la nomina di una candidato unitario per la coalizione, ma sembra proprio che la data non sarà rispettata.

Domani sarà ripristinato il tavolo istituzionale tra tutte le componenti del centrosinistra partenopeo, che includerà anche l'Italia dei Valori, ma soltanto a condizione di non presentare un nome fin dall'inizio e di individuare con le altre forze in campo il candidato ideale. Andrea Orlando, infatti, si dice convinto che né Luigi De Magistris, né tanto meno Andrea Cozzolino e Umberto Ranieri, possano riunire il centrosinistra. Francesco Borrelli dei Verdi e Antonio D'Alessandro della Federazione della sinistra chiedono un incontro urgente. Intanto, gli intellettuali e i politici della città lanciano diversi appelli per ricercare il candidato tra le fila della politica e non della società civile.

Biagio De Giovanni, professore e politico di lunga data, propone di scegliere un uomo delle istituzioni che sia serio, onesto e autorevole “per uscire dallo scandalo delle primarie che solo un’opinione pubblica assopita può digerire. Primarie senza la proclamazione di un vincitore e con denunce e sospetti di brogli. D’ora in avanti tutto ciò che avverrà sarà fondato su questo vuoto, tutto sarà arbitrario. Alla fine ci sarà un candidato sindaco, certo, ma se dovesse essere Luigi De Magistris io, che ho votato alle primarie, non andrò alle urne perché non si passa direttamente da un’inchiesta alla politica”.

Anche il filosofo Roberto Esposito avversa l'ipotesi di candidare Luigi De Magistris, che “è una persona onesta ma, francamente, l’idea di un magistrato a tutti i costi fa apparire la questione criminale prevalente sulla questione civile in città. Non solo. Accettare in bianco una candidatura imposta da Antonio Di Pietro sarebbe una resa da parte del centrosinistra. Alla fine si potrà anche arrivare alla designazione di De Magistris, ma solo se non sarà presentata come l’unica soluzione possibile”.

Infine, il filosofo Aldo Masullo dichiara: “Ho grande rispetto anche per De Magistris, ma non condivido il rifugio obbligato della politica tra le braccia della magistratura. Privo di strumenti giudiziari, De Magistris si troverebbe in grande difficoltà a guidare il Comune di Napoli”.

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