Prima nave della Marina partita, aprono i centri migranti in Albania voluti dal governo Meloni
I centri migranti previsti dall'accordo tra Italia e Albania sono ufficialmente aperti e operativi. Oggi la prima nave della Marina militare italiana è partita in direzione delle coste albanesi con un gruppo di persone migranti che saranno ospitate nelle nuove strutture. In particolare, il centro di Shenjin accoglierà i superstiti alla traversata del Mediterraneo, che svolgeranno qui le procedure di richiesta di asilo.
Nei piani del governo, qui si inizieranno le procedure rapide per la richiesta di asilo – che dovrebbero risolversi entro 28 giorni. Procedure contestate dai giudici italiani anche poche settimane fa, quando il Tribunale di Palermo non aveva convalidato la detenzione di cinque persone migranti appena sbarcate.
Terminate le pratiche per l'identificazione e l'ingresso, le persone migranti saranno spostate a Gjader. Qui saranno trattenuti i richiedenti asilo, e ci saranno due possibilità. O le richieste saranno accolte e le persone trasferite in Italia, oppure saranno respinte. Non è del tutto chiaro cosa succederà in questo caso. La detenzione potrebbe continuare a Gjader, nel Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr).
I centri in Albania erano stati annunciati quasi un anno fa, a novembre del 2023, dopo un incontro tra Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama. Inizialmente l'apertura avrebbe dovuto avvenire in primavera, e la data che era stata indicata (indirettamente, tramite dei bandi) era quella del 20 maggio. Ma la scadenza era passata sotto silenzio.
Nei mesi estivi (quando i tentativi di attraversare il Mediterraneo da parte di persone migranti aumentano) il governo aveva rimandato più volte la data di apertura. Prima ad agosto, poi a settembre, infine a ottobre. I nuovi campi alla fine sono diventati operativi a partire da oggi, e resta da vedere come saranno gestite le condizioni di permanenza al loro interno – anche dal punto di vista di tutela legale e vigilanza sul rispetto dei diritti umani.
È stato immediato l'attacco dell'opposizione. Elly Schlein, segretaria del Pd, ha criticato il governo, che "alza le tasse e sperpera quasi un miliardo di euro dei contribuenti per i centri migranti in Albania, in spregio ai diritti fondamentali delle persone e alla recente sentenza europea sui rimpatri che fa scricchiolare l’intero impianto dell'accordo con l’Albania". La leader dem ha continuato: "Potevamo usare quelle risorse per accorciare le liste di attesa o per assumere medici e infermieri. Adesso abbiano la decenza di non chiederci più dove tiriamo fuori i soldi per la sanità".
Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha contesto a sua volta: "Avete capito perché Giorgia Meloni è così ossessionata dall'aumento delle tasse in manovra? Mica per fare nuovi asili, mica per creare nuovi posti negli ospedali, mica per le scuole o gli studentati universitari o per varare un fondo per aiutare i fuorisede a pagare l'affitto. Meloni alza le tasse perché ci deve finanziarie i suoi centri di detenzione per migranti che apriranno in settimana in Albania. Un uso vergognoso dei soldi dei contribuenti in questa sua campagna elettorale infinita".