Cos’è il Presidenzialismo e cosa cambierebbe in Italia secondo il programma di centrodestra
Nel programma del centrodestra c'è anche il presidenzialismo. Un tema di cui si era tornati a parlare questo inverno, durante l'elezione del presidente della Repubblica che aveva finito per riconfermare Sergio Mattarella. Ora nel programma unitario di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia c'è anche l'elezione diretta del capo dello Stato, non senza polemiche. Soprattutto dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi secondo cui, se passasse la riforma, l'attuale inquilino del Quirinale dovrebbe dimettersi. Ma cosa cambierebbe nel concreto con la riforma?
Il significato politico del Presidenzialismo
Partiamo dalle basi. Per presidenzialismo si intende una forma di governo in cui il potere esecutivo si concentra nelle mani del presidente. Che quindi è allo stesso tempo capo dell'esecutivo e capo dello Stato. La Francia, ad esempio, è una Repubblica presidenziale: Emmanuel Macron è stato eletto direttamente dai cittadini e, ricevendo mandato direttamente dal popolo, non è dovuto passare per un voto di fiducia parlamentare. Anche all'interno dei sistemi presidenziali, ci sono differenze: ad esempio quello statunitense, con un presidente eletto a suffragio universale e un Congresso, è ancora diverso da quello francese.
La differenza tra Presidenzialismo e sistema parlamentare in Italia
Al contrario in Italia in Italia ad avere la centralità è il Parlamento: i cittadini eleggono deputati e senatori, che a loro volta eleggono il presidente della Repubblica. E a quest'ultimo spetta il compito di incaricare un presidente del Consiglio che formerà il governo. Il quale, deve andare in Parlamento a chiedere la fiducia. Insomma, quello presidenziale e quello parlamentare sono due sistemi completamente opposti. In una Repubblica parlamentare come quella italiana il presidente della Repubblica è una figura di garanzia, ma non ha grandi poteri. A differenza del sistema presidenziale, in cui invece il presidente può ad esempio porre un veto alle decisioni delle Camere, dirigere la politica estera del Paese e nominare alti funzionari.
Presidenzialismo in Italia, le proposte di Meloni bocciate in commissione
Prima che se ne tornasse a parlare in febbraio in concomitanza con la partita del Quirinale, Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni aveva presentato una proposta di legge, poi bocciata in commissione. Una proposta che, appunto, andava a modificare la Costituzione portando di fatto a un semi-presidenzialismo, sul modello francese. Si mantenevano infatti il primo ministro e la possibilità del Parlamento di sfiduciare il governo. Nel programma del centrodestra, al terzo punto, ci si limita a indicare la "elezione diretta del Presidente della Repubblica", ma non è ancora chiaro in che modo verrebbe modificato tutto il resto del sistema.