Presepe vivente, momento amarcord e Bertinotti: così Fratelli d’Italia inaugura la festa di Atreju

Ha preso il via a Roma la 25esima edizione di Atreju, la festa nazionale di Fratelli d’Italia, quest’anno in versione maxi sia per la durata, una settimana, che per lo spazio occupato, dentro il Circo Massimo.
A cura di Marco Billeci
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Sotto una pioggia battente, si è aperta a Roma la venticinquesima edizione di Atreju, la festa nazionale di Fratelli d'Italia, quest'anno in versione maxi sia per la durata, un'intera settimana, sia per lo spazio occupato, nell'area all'interno del Circo Massimo. L'evento ha preso il via con l'accensione del grande albero al centro di un vero e proprio villaggio di Natale di 5mila metri quadri, con 40 stand di gastronomia, gadget, associazionismo etc…

Presenti anche i classici della manifestazione, almeno da quando negli ultimi anni viene programmata in inverno: la pista di pattinaggio sul ghiaccio; il presepe vivente con tanto di bue ed asinello in carne ed ossa; un Babbo Natale accompagnato dagli elfi, a cui i bambini possono consegnare le letterine. Sul lato più politico, da segnalare le mostre, come quella chiamata "Gufo Advisor", in cui sono elencate una serie di previsioni sul governo Meloni da parte delle opposizioni, che sarebbero state smentite dai fatti. O ancora l'illustrazione di quello che per gli organizzatori di Atreju sarebbe il mondo ideale della sinistra, tra porte aperte a tutti i migranti e parlamento in mano alla magistratura rossa.

Sul palco, l'evento clou della prima giornata è stato il confronto tra "uomini poco allineati" (questo il titolo del panel), cioè lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco, il conduttore tv Paolo Bonolis e l'ex segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti. Quest'ultimo – che era già stato ad Atreju nel 2008, da presidente della Camera – ha spiegato ai cronisti così il senso della sua presenza: "Penso sempre che si dialoga anche tra avversari. Poi resta la necessità di un'opposizione politica al governo, che io oggi reputo inadeguata".

Il finale di giornata è stato dedicato a un lungo momento amarcord, in cui i dirigenti storici di Fdi hanno ripercorso storie e aneddoti dei venticinque anni di Atreju. Al microfono si sono alternati tra gli altri il presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone, quella dell'Antimafia Chiara Colosimo, il responsabile dell'organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli, gli eurodeputati Nicola Procaccini e Carlo Fidanza. In platea ha fatto capolino anche la sorella della premier e capo della segreteria politica del partito, Arianna Meloni, in un antipasto di quella che si preannuncia come una lunga (auto)celebrazione, che avrà il suo clou con l'intervento di chiusura della presidente del Consiglio, domenica 15 dicembre.

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