“Premierato all’italiana”: su 10 leggi, 8 le fa il Governo
In Italia il potere legislativo è appannaggio quasi esclusivo del governo. Su 10 atti che diventano legge, 8 sono di iniziativa dell'esecutivo e solo 2 del Parlamento, un trend andato sempre più a crescere di legislatura in legislatura. Sono i dati che emergono dall'ultimo rapporto dell'associazione OpenPolis, "Premierato all'Italiana", che analizza tempi e modi di approvazione delle leggi nell'ultima legislatura.
Oltre al grosso cedimento del potere legislativo da parte del Parlamento, dall'analisi viene fuori anche il fattore tempo. Il governo non solo legifera più delle camere, ma lo fa anche prima: in media un provvedimento di iniziativa parlamentare ha bisogno del triplo del tempo di uno di iniziativa da parte dell'esecutivo. Secondo Openpolis, però, "i tempi per completare l’iter di una legge non dipendono da questioni tecniche o istituzionali – il bicameralismo incide poco – quanto dalla volontà politica. Ecco il perchè di grandi differenze: sono bastati appena 13 giorni per la Ratifica del trattato di risoluzione unica (più veloce), mentre ne sono serviti 871 per la legge sull’agricoltura sociale (più lenta)".
Dal rapporto emerge anche che tutte le leggi più importanti sono di iniziativa governativa: provvedimenti economici, riforme, modifiche costituzionali, politica estera. Al Parlamento, invece, per lo più restano questioni secondarie o di routine, come possono essere celebrazioni, ratifiche di trattati, deleghe al governo. Uno spazio di manovra che il ricorso al voto di fiducia (e a volte di più di uno) contribuisce a rendere ancora più angusto. La fiducia, tra l'altro, è uno strumento che ha visto incrementare il suo utilizzo: dal 27% delle leggi durante il governo Enrico Letta, si è passati al 34% sotto il presidente del Consiglio Matteo Renzi. I partiti presenti al governo registrano tutti percentuali di sostegno vicine al 100% durante i voti finali delle leggi. Ma, analizzando i voti al Senato del Govenro Renzi, appare chiara la vittoria delle "larghe intese": Conservatori e Riformisti, Al-A, Gal e Forza Italia hanno sostenuto oltre il 70% delle leggi. Percentuali che si abbassano di poco con la Lega (51%) e M5S (41%).