video suggerito
video suggerito
Morte Papa Francesco

Premier time rinviato per la morte del Papa: da quanto è che Meloni sfugge alle domande del Parlamento

Domani, mercoledì 23 aprile, avrebbe dovuto svolgersi il ‘premier time’, ovvero una serie di interrogazioni parlamentari rivolte alla presidente del Consiglio. Ma, a causa della morte del Papa, la maggioranza ha deciso di spostarla al 7 maggio. L’ultima volta che Meloni si è sottoposta alle interrogazioni era oltre un anno fa, a gennaio 2024.
A cura di Luca Pons
0 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Anche questa volta il premier time, l'appuntamento della presidente del Consiglio in Aula per rispondere alle domande dei parlamentari, è rimandato. Avrebbe dovuto tenersi domani, mercoledì 23 aprile, alle ore 16 al Senato. Ma la morte di Papa Francesco, avvenuta lunedì, ha spinto il governo e la maggioranza a un rinvio. La nuova data è stata appena decisa dalla capigruppo di Palazzo Madama: si svolgerà il prossimo 7 maggio. Le opposizioni avevano appunto spinto affinché fosse entro la prima metà di maggio.

Quando è l'ultima volta che Meloni ha risposto in Parlamento

L'ultima volta che la presidente del Consiglio si è presentata al Senato era novembre 2023, circa un anno e mezzo fa. Alla Camera era andata poche settimane dopo, a gennaio 2024. In tutti i casi, quindi, è passato più di un anno dall'ultima volta che Giorgia Meloni si è sottoposta alle domande dei parlamentari della maggioranza, e soprattutto di quelli dell'opposizione.

Ma bisognerà aspettare ancora. Nella giornata di domani, la presidente del Consiglio dovrebbe partecipare alla commemorazione di Camera e Senato per il pontefice, che si terranno a Montecitorio: l'orario di inizio dovrebbe essere le 15. Per il fine settimana, poi, erano in programma delle trasferte. Venerdì avrebbe dovuto volare in Uzbekistan (invece di partecipare alle celebrazioni del 25 aprile) e domenica in Kazakistan. Ma entrambi i viaggi sono saltati, anche perché sabato si svolgeranno i funerali di Bergoglio. Ora Palazzo Chigi è al lavoro per riprogrammare a breve il vertice Italia-Asia Minore, ma una data ancora non c'è.

Tutte le volte che le opposizioni hanno chiesto alla premier di rispondere

Non è che in questo anno e mezzo dall'ultimo premier time sia mancata la richiesta di poter parlare direttamente con Meloni. Moltissime delle interrogazioni parlamentari presentati dai partiti della minoranza, in passato, hanno chiamato in causa anche la presidente del Consiglio. E su moltissimi temi – dal caso Almasri alla vicenda Paragon, per citarne due, ma basta pensare a quanti scontri politici di rilievo ci sono stati nell'ultimo anno – è stato chiesto più e più volte che la leader di Fratelli d'Italia prendesse la parola in Parlamento. Richiesta sempre respinta.

Anche il question time che era in programma domani, e che a questo punto dovrà aspettare qualche settimana in più, era fissato da parecchio tempo. Verso fine febbraio, quando il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è stato condannato per rivelazione di segreto d'ufficio, le forze dell'opposizione hanno chiesto coese (con la sola eccezione di Azione di Carlo Calenda) che Meloni si presentasse in Aula per rispondere e prendersi, ad esempio, la responsabilità politica della decisione di non far dimettere Delmastro.

Lo scontro con la magistratura, le norme inserite nel decreto Sicurezza, gli scontri sulla gestione della Rai: questi alcuni degli altri argomenti su cui si volevano risposte. Così, dopo una lettera firmata da quasi tutti i partiti al presidente del Senato La Russa, il 25 febbraio era arrivato l'annuncio: premier time fissato il 23 aprile. Quasi due mesi dopo. Evidentemente, prima la presidente del Consiglio non poteva trovare due ore libere per il Parlamento.

Meloni ‘allergica' anche alle domande dei giornalisti

Non è una sorpresa che Meloni si sia sottratta al confronto in Aula. È un approccio simile a quello tenuto con le conferenze stampa: tre in tutto lo scorso anno, e quasi sempre in contesti internazionali. La premier preferisce comunicare in rapidi punti stampa, con poche domande selezionate, oppure in qualche ospitata televisiva in programmi ‘amici'. Per non parlare dei video sui social, in cui non può evitare direttamente di avere una controparte.

Quando messa davanti all'evidenza sulla sua reticenza a rispondere ai giornalisti, in occasione della conferenza ‘di fine anno' (slittata al 9 gennaio 2025), Meloni aveva tirato fuori un dato molto dubbio, dicendo di aver risposto a "350 domande di giornalisti" nel corso del 2024. Un numero che, probabilmente, teneva contro proprio delle apparizioni in tv, delle rare interviste a quotidiani e dei punti stampa. Ma che non cancellava comunque che la presidente del Consiglio sembra avere una vera e propria ostilità all'idea di esporsi a più domande da parte di una platea di persone.

0 CONDIVISIONI
116 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views